lunedì 18 luglio 2011

1206 di 2013 ; il peccatore

Stefano Armellin con il pezzo 1206 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il peccatore, di Padre Felice Artuso

L’insegnamento della Chiesa confermato dai mistici ed altri testimoni.


Diversi mistici e pensatori spirituali del secondo millennio confermano l’insegnamento della 

Chiesa. 

Confessano di aver offeso Gesù con le loro incoerenze, prepotenze e ingiustizie. Ritengono che gli 

uomini e le donne continuano a ferirlo con i loro atteggiamenti discriminatori. 

Santa Ildegarda di Bigen fissa Gesù Cristo, suo sposo, che ha le ferite fresche e aperte a causa dei 

peccatori. 

San Francesco d’Assisi si affligge per i peccati dell’umanità e commenta: «Considera, uomo, in 

quale stato eccellente ti ha posto il Signore…E tutte le creature, che sono sotto il cielo, secondo la 

loro natura conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te; e i demoni non lo hanno 

crocifisso, ma tu con loro lo hai crocifisso, e continui a crocifiggerlo dilettandoti dei vizi e dei 

peccati".


Giovanni Taulero, mistico renano, sostiene che Gesù «viene crocifisso diverse volte al giorno con 

orribili giuramenti, gli vengono rinfacciate la sua morte e le sue ferite, e in certo qual modo con 

ogni peccato viene rinnovata ogni giorno la sua passione, ravvivate le sue piaghe, e fatto versare il 

Suo sangue prezioso» .

Nelle visioni mistiche Sant’Angela di Foligno apprende dal Signore di avergli trafitto le membra e

il cuore, commettendo il peccato. Ne prova un vivo dolore e cerca di percorrere la via della carità,

per non causargli altri strazi . 

San Giuseppe da Copertino, frate umile, penitente ed estatico «amava ripetere: sono stati i peccati a

trafiggere il corpo immacolato del Redentore col martello dell'ingratitudine, dell'egoismo e

dell'indifferenza» . 

Santa Veronica Giuliani si pone tra coloro che hanno respinto, umiliato crocifisso Gesù. Asserisce

sovente: «Io gli ho dato calci e pugni, io l’ho sputacchiato, io l’ho messo in Croce, io gli ho fatto

ogni oltraggio» .

In uno dei suoi numerosi discorsi il vescovo Bossuet afferma: «Fratelli, accusiamoci d’essere rei

noi di deicidio! Piangiamo, gemiamo e battiamoci il petto. … Ogni giorno noi, proprio noi, per far

vivere e lasciar vivere nel nostro cuore una creatura vi facciamo morire Gesù» .
Negli Esercizi Spirituali Sant’Ignazio di Loyola propone al cristiano di porsi di fronte al

Crocifisso, di colloquiare con Lui e di chiedergli il motivo della sua morte per noi (n 53). 

Sant’Alfonso Maria De’ Liguori è convinto d’essere responsabile della Passione del Signore,

perché egli muore al nostro posto. In una meditazione sulla sua agonia al Getsemani scrive: «Gesù 

mio, non sono già crudeli i carnefici, i flagelli, le spine, la Croce, crudeli sono stati i miei peccati, 

che tanto vi afflissero nell’orto» . 

San Paolo della Croce si rivolge al Signore e gli confida: «Caro mio Sposo, quanto vi affliggeva la

vista dei miei peccati e delle mie ingratitudini! Ah, mio amore! perché non muoio per Voi? Perché

non vengo tutto a spasimi?» . Insegna inoltre ai suoi religiosi e alla gente di recitare questa

giaculatoria, da Lui preferita: «Signore, vi ringrazio che siete morto in croce per i miei peccati». 

Il venerabile, P. Leone Dehon, nel Diario spirituale si dichiara «colpevole delle mancanze dei suoi

collaboratori, dei suoi religiosi e dei suoi alunni» .

Padre Felice Artuso