Stefano Armellin con il pezzo 1225 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento
"GIOVANNI...Nelle scritture il processo di personificazione (che sebbene lontano da noi non ci é del tutto estraneo, come si vede, ad esempio, in certi personaggi del teatro che sono prototipi di vizi o di virtù) é opposto e parallelo a quello -da cui é compensazione- per il quale Dio viene dapprima immediatamente sentito come vivo e operante, e cioè come persona, e poi via via 'compreso' mediante astrazioni definitorie, predicative, deduttive ;
Lo sviluppo dell'angelologia - sia quella biblica sia quella, per più aspetti analoga, iraniana - testimonia di entrambi questi processi: perdita di concretezza nell'esperienza del divino e tentativo di riattingerla concretizzando in figure le idee circa la realtà e la manifestazione divine.
La necessità di giungere alla personificazione é dunque tragica. Ma proprio attraverso questa lunga e oscura vicenda le Scritture pervengono a rivelare il supremo mistero di una 'distinzione' che incide l'unità di Dio, di una 'articolazione' nell'intimo della sua unica vita.
La Parola di Dio si stacca da Lui e si fa carne, cioé uomo (Vangelo di Giovanni 1,14), il penoso artificio della personificazione si rivela potente profezia della profonda vita divina, si compie come realtà piena e visibile : Gesù come la veterotestamentaria Parola-Sapienza dice le Parole di Dio (Giovanni 5,34; Prv 8,1-9) e invita al banchetto divino (Giovanni 6,35; 7,37; Prv 9, 1-6; Sir 24,26), la Parola-Sapienza di Dio é il -figlio unico- di Dio (Giovanni 1,14; 1,18), il Messia (Giovanni 1,15)."
Sergio Quinzio Op. Cit. pp. 549
"Teresa di Lisieux respinge le estasi, respinge la meditazione, la preghiera, qualsiasi cosa la strappi dalla -normalità- perfino dalla -normalità della santità- dal tentativo di comunicazione diretta col trascendente e trasforma ogni più piccolo gesto quotidiano in -trascendente- la vita -lassù- in unica vera vita di -quaggiù-....
...il -disagio- con cui la donna esperisce la civiltà, é completamente diverso da quello dell'uomo...
l'uomo ha parlato solo con se stesso, nella foresta di sogni che ha creato e da questa solitudine ha tratto il senso della sua esistenza.
Solo creando a sua volta dei simboli la donna potrebbe far cadere quella parola -potente- che agisce e crea la cultura...
La madre di Gesù dimostra di non aver capito la missione del figlio e si unisce ai parenti nel crederlo pazzo, nel tentare di sottrarlo a quello che sta facendo e soprattutto, come abbiamo visto, nel resistere a ciò che Lui cerca di insegnarle ". Magli
"Innocenzo III morì a 56 anni. Il suo pontificato manifesta, forse come nessun altro, la forza e la debolezza del papato come situazione di potere. La sua forza risiedeva nella formulazione della dottrina cristiana, la sua debolezza nella attuazione della dottrina stessa". Gelmi
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