domenica 11 ottobre 2009

558 di 2013 ; Santa Caterina da Siena

Stefano Armellin con il pezzo 558 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Santa Caterina da Siena "Sulla necessità di moralizzare non solo il clero, ma tutti i cittadini, perchè, se l'ingordigia aveva portato i preti al peggior degrado morale, sempre meno erano ormai anche i secolari onesti, probi, amanti del bene comune.Non bastava riformare la chiesa, sosteneva: anche i laici dovevano rivedere a fondo la loro disastrata morale.


....E mentre insisteva che il buon cristiano - deve obbedire ed amare i pastori della chiesa anche se sono demoni incarnati- premeva sui Cardinali Giacomo Orsini e Pietro Portuense affinchè la sostenessero nel convincere Gregorio XI a liberare la città dall'interdetto...

...Nella primavera del 1376, il governo fiorentino aveva incaricato ufficialmente Caterina di andare ad Avignone per trattare col Papa la fine delle ostilità. Tornata a Siena da poco,era gravemente malata. 

-Ho visto i misteri di Dio-.

Raccontò di aver potuto vedere da vicino l'orrore dell'inferno, i tormenti del purgatorio, la porta del paradiso... 

Caterina non si reggeva in piedi.Ma il suo desiderio di pace era più forte del male.Sarebbe andata fino alla lontana Avignone...

E al Papa Gregorio XI : -Quello che sto per dirvi,viene da parte di Cristo; estirpare dal giardino della Chiesa i frutti puzzolenti, pieni di immondizia,gonfi di superbia. Ovvero i cattivi pastori, e i rettori, che intossicano e imputridiscono questo giardino. Oimé, Governatore nostro usate il vostro potere per estirpare questi fiori. Gettateli fuori, così che non possano più governare. 

Piantate in questo giardino fiori profumati, pastori e reggitori che siano veri servi di Gesù Cristo, che non pensino ad altro che ad onorare Dio ed a salvare le anime, e siano padri dei poveri-". 

Santa Caterina da Siena (C.3) Op. Cit.

La Chiesa amministra il sacramento dell’Unzione di Padre Felice Artuso
La Chiesa antica prosegue l’opera misericordiosa di Gesù Cristo e degli apostoli. Raccomanda ai malati di rivolgersi ai medici, che si sono preparati ad ascoltare, diagnosticare e curare le disfunzioni biopsichiche. 

Esclude decisamente il ricorso agli stregoni, ai maghi o agli indovini, mestieranti unicamente truffaldini. Promuove l’incremento delle varie strutture, perché gli afflitti da patologie siano ricoverati, visitati, interrogati e assistiti dai sanitari.

 
Entra in diretta relazione con gli infermi, vogliosi di raccontare i loro inquietanti sintomi. Riserva una particolare attenzione ai malati cronici e ai quelli che stanno aggravandosi. Reputa che il loro giaciglio è un altare sul quale essi offrono a Dio le loro sofferenze e celebrano la vittoria di Gesù sulla morte. 

Impiega le proprie energie, per riportarli nella piena salute e per disporli a vivere nella gradevole comunione con Dio.
 
Già nei primi secoli la Chiesa invoca sui pazienti l’intervento dello Spirito Santo, perché egli li distolga dalla sensazione dell’abbandono, della solitudine e dell’annullamento personale. Quando ogni mezzo umano non garantisce un sufficiente ripristino della salute, provvede che ricevano l’Unzione con l’olio santo, simbolo di sollievo spirituale e di incorruttibilità.
 
Per lo svolgimento del rito sceglie le letture bibliche, che evocano l’azione perdonante, liberante, sanante e tranquillizzante di Dio. 

Favorisce l’esecuzione di qualche breve canto, per conferire una dimensione armoniosa alla celebrazione sacramentale. Formula le preghiere, che accompagnano e illustrano il senso dell’azione divina e umana. 

Prescrive che i presbiteri si attengano fedelmente alle norme stabilite dalla tradizione. Li esorta a recarsi sollecitamente negli ospizi o nei domicili privati per ungere gli infermi, che fremono e aspettano una presenza amorosa e rassicurante.
 
Nel secolo VIII stabilisce la prassi di tracciare dei segni di croce con l’olio benedetto sulle parti doloranti dei pazienti, compresi i loro occhi, orecchi, narici, labbra, mani e piedi. Educa i malati a riconoscere che l’Unzione ha un’efficacia spirituale: unisce a Gesù salvatore, rafforza il senso di appartenenza ai fratelli di fede, libera dalla varie schiavitù, guarisce dai turbamenti interiori, santifica le persone e le dispone ad accogliere serenamente il momento in cui accederanno alla vita eterna. 
Segue

Padre Felice Artuso