Stefano Armellin con il pezzo 1357 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : FAME
"Le forze e l'ingegno umano sono limitate, e dovrebbero essere riservate a imprese in cui il gioco valga la candela". Kline
"MICHELANGELO
La cordonata tra la città e le sedi del potere fu una delle più temerarie invenzioni di Michelangelo architetto...
erta e difficile la salita alla Chiesa, più facile e lieve la via del potere terreno...
Più che un simbolismo astratto era un pensiero visualizzato e coatto, quasi un comportamento imposto...
Da grande intellettuale Michelangelo non pensava il simbolo come un'astrazione: la consapevolezza dei contenuti concettuali non diminuiva, intensificava la forza dell'immagine.
San Pietro. Che cosa non dovette significare per un forte credente la responsabilità di costruire la Chiesa-Madre della cristianità in un momento in cui la comunità cristiana si frantumava, si confutavano i dogmi, si contestava l'autorità del Pontefice e della Curia; e del conflitto era, se non vera causa, occasione e pretesto proprio la ricostruzione della Basilica romana ?
Il problema non era solo la forma dell'edificio, implicava necessariamente tutta Roma...
nel 1505 Giulio II decise di demolire la vecchia Basilica e costruirne una nuova...
Così come oggi si vede, San Pietro é il prodotto di più architetti di tempi diversi che operarono sulla base del progetto di Michelangelo...
Bernini non travisò ma trasfigurò l'immagine michelangiolesca: era artista molto più grande che Maderno non fosse, ma era anche mutata la condizione della Chiesa romana.
Era vittoriosa non già perché avesse debellato l'eresia, ma perché aveva illimitatamente esteso i confini dell'ecumene cristiana grazie alle missioni.
Lo spazio immaginario di Bernini fu proprio lo spazio delle sorprendenti scoperte e dei prodigiosi eventi.
E fu Bernini, uno dei primi artisti...a capire la dissimulata e forse respinta o repressa modernità di Michelangelo.
Oggi non può intuirsi l'immagine del San Pietro michelangiolesco se non attraverso l'interpretazione trionfalistica che ne diede Bernini". Giulio Carlo Argan - Bruno Contardi
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