Stefano Armellin con il pezzo 1841 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il compleanno di Camilla
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Stefano Armellin con il pezzo 1842 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Africa nella Santa Croce "E un popolo di filosofi sarebbe il più piccolo e codardo del Mondo. Perché la nostra rigenerazione dipende da una, per così dire, ultrafilosofia, che conoscendo l'intiero e l'intimo delle cose, ci ravvicini alla natura. E questo dovrebb'essere il frutto dei lumi straordinari di questo secolo". Giacomo Leopardi 07/06/1820
Stefano Armellin con il pezzo 1843 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Lucia Ferrara a New York "La salvaguardia della libertà delle nazioni non é la filosofia né la ragione, come ora si pretende che queste debbano rigenerare le cose pubbliche, ma le virtù, le illusioni, l'entusiasmo, in somma la natura, dalla quale siamo lontanissimi". Giacomo Leopardi
Fondazione e riforma dei Carmelitani
di Padre Felice Artuso
All’inizio del secondo millennio alcuni eremiti occidentali s’insediano negli anfratti calcarei del monte Carmelo. Si stabiliscono sulle pendici di quest’altura, dove il profeta Elia aveva combattuto l’idolatria e difeso il culto all’unico Dio. Scelgono lui come modello di fede, di conversione, di mortificazione, di riconciliazione, di contemplazione, d’intercessione, di ascesa spirituale e di umile servizio ai fratelli (1 Re cc 17-18-19). Si preoccupano di stare nell’amorosa, salutare e feconda presenza di Dio. Aprono il loro animo a Gesù, che accoglie tutti quelli che lo cercano e lo invocano. Si dedicano prevalentemente alla preghiera salmodica e al lavoro quotidiano. Verso il 1210 sant'Alberto, originario di Reggio Emilia, vescovo di Vercelli, eletto patriarca di Gerusalemme e residente a San Giovanni d’Acri, redige una Regola per questi eremiti, ricavandola dalla tradizione monastica. Vescovo dotto e saggio, prescrive a loro di accettare la direzione di un superiore, di meditare la Sacra Scrittura, di osservare le ore della preghiera liturgica e di astenersi dalla carne. Inoltre stabilisce di ispirarsi anche all’esempio dell’apostolo Paolo, grande contemplativo ed evangelizzatore. Nasce così l’Ordine Carmelitano di cui san Brocardo è il primo priore generale. Terminato il periodo delle Crociate, i Carmelitani s'insediano nelle periferie delle città europee. L’inglese san Simone Stok, sesto superiore generale e noto per aver diffuso la devozione allo scapolare carmelitano, li trasforma in un Ordine mendicante con caratteristiche simili ai Francescani e ai Domenicani. Nel processo d’adattamento ai luoghi e ai tempi l’Ordine maschile e femminile affievolisce il fervore iniziale. Mitiga la Regola dei primi eremiti e abolisce la stretta clausura. Teresa d’Avila e Giovanni della Croce reagiscono alle modifiche in atto. Avviano una radicale riforma, che avrà un ampio spessore teologico, spirituale, mistico e culturale. I partigiani dell’una e dell’altra corrente si rafforzano. L’Ordine cresce e si dirama. La Chiesa risolve il problema, riconoscendo la validità e la liceità dei due rami. Segue