LOUVRE - THE OPERA
Liu Xiaobo
(in carcere dal 23/06/2009 al 21/06/2020)
Liu Xiaobo
(in carcere dal 23/06/2009 al 21/06/2020)
Henri (Direttore del Louvre),
ricordi quando Liu Xiaobo, Premio Nobel per la Pace oggi in carcere, visitò il
Metropolitan Museum ? fu per Lui come una folgorazione, una generale
ristrutturazione di tutti i valori. E parliamo di un uomo di cultura molto
sensibile.
La sua Anima nell’incontro con il Museo si trasformò nell’intimo. Le opere di un grande Museo hanno aiutato Liu Xiaobo a focalizzare meglio la sua vocazione e mi auguro anche a resistere all’ingiusta carcerazione. Liu Xiaobo è innocente. E’ incessante la persecuzione verso i Popoli e gli individui di valore che gli artisti non dimenticano. L’Italia non uscirà dalla sua crisi se non si deciderà a pensare il Mondo all’interno di una visione nuova e cristiana. E’ la dimenticanza delle proprie radici che provoca la caduta. Assistiamo a qualcosa di più grave del suicidio dei singoli, assistiamo alla debolezza della coscienza collettiva di una società intera. Si fanno diagnosi a tutti i livelli ma le risposte non gratificano, restano come assopite impotenti a trasformare il Mondo. Prevale un sottile senso di angoscia del futuro misto a follia. La terra trema quasi come riflesso di una popolazione tentennante, indecisa, imprecisa, debole. Henri, noi sappiamo che il Capolavoro raccoglie per il suo tempo tutte le linee utili; linee che diventano frecce da scoccare una dopo l’altra per colpire senza pietà, giorno e notte il bersaglio : è il Maligno, il suo malefico sorriso d’inganno, è questo Satana a gioire di aver ingabbiato l’Anima italiana. Un Popolo è tanto più folle quanto più consolida in sé la dimenticanza di Dio.
La sua Anima nell’incontro con il Museo si trasformò nell’intimo. Le opere di un grande Museo hanno aiutato Liu Xiaobo a focalizzare meglio la sua vocazione e mi auguro anche a resistere all’ingiusta carcerazione. Liu Xiaobo è innocente. E’ incessante la persecuzione verso i Popoli e gli individui di valore che gli artisti non dimenticano. L’Italia non uscirà dalla sua crisi se non si deciderà a pensare il Mondo all’interno di una visione nuova e cristiana. E’ la dimenticanza delle proprie radici che provoca la caduta. Assistiamo a qualcosa di più grave del suicidio dei singoli, assistiamo alla debolezza della coscienza collettiva di una società intera. Si fanno diagnosi a tutti i livelli ma le risposte non gratificano, restano come assopite impotenti a trasformare il Mondo. Prevale un sottile senso di angoscia del futuro misto a follia. La terra trema quasi come riflesso di una popolazione tentennante, indecisa, imprecisa, debole. Henri, noi sappiamo che il Capolavoro raccoglie per il suo tempo tutte le linee utili; linee che diventano frecce da scoccare una dopo l’altra per colpire senza pietà, giorno e notte il bersaglio : è il Maligno, il suo malefico sorriso d’inganno, è questo Satana a gioire di aver ingabbiato l’Anima italiana. Un Popolo è tanto più folle quanto più consolida in sé la dimenticanza di Dio.
Può un Capolavoro operare il
miracolo ? certo, può se il visitatore come è stato per Liu Xiaobo è ricettivo.
Sarà allora trasmessa al pubblico del Mondo quella eterna gioia di vivere
capace di percepire l’aiuto di Dio dovunque. Anche per coloro che non credono c’è
qualcosa d’immenso e di sacro in ogni stagione della natura e della vita. Anche
per i più dubbiosi il legno della Santa Croce può servire come una zattera per
evitare la catastrofe e raggiungere la Gloria del Cielo. Sono sicuro che Liu
dalla sua cella mi legge attraverso il riverbero dell’aria che passa ovunque; e
se il suo corpo è prigioniero, nella sua mente è libero; ad ogni respiro la sua
Anima scocca anche per noi, frecce contro il Maligno.
Stefano Armellin
(4.Continua)
Pompei, venerdì 11 maggio 2012