lunedì 9 luglio 2012

7. Uscire dalla crisi mondiale con The Opera


1. Al Presidente USA Barack Obama

Così come siamo non possiamo più essere. Qualunque Stato del Mondo che affronti istanze di qualsiasi tipo senza tener conto dell'interdipendenza planetaria, ad iniziare dal clima, non può raggiungere obiettivi concreti nella prospettiva delle future generazioni.


Così come siamo non possiamo più essere. Troppo deboli i risultati degli incontri internazionali, lettere morte  i documenti che dovrebbero essere applicati subito. Gravissimo lo Stato del Mondo quando si consuma a livello planetario più di quello che si produce.

Così come siamo non possiamo più essere. Fosse una questione di dollari e di equa distribuzione della ricchezza ci si dovrebbe solo chiedere perchè nel 2012 non abbiamo ancora risolto le questioni vitali di centinaia di milioni di persone. Ma siccome non è solo una questione di dollari e di equa distribuzione della ricchezza; quel che dobbiamo affrontare è più serio di un'epidemia virale.

Così come siamo non possiamo più essere. Si tratta perciò di affrontare una forma estrema di follia collettiva. E' un male che riguarda soprattutto il senso della percezione visiva di Sè e dell'altro. Signor Presidente, è il problema del male nell'anima umana che va risolto.

Così come siamo non possiamo più essere. L'arte, le religioni, l'educazione fisica, l'Onestà, sono le materie principali per riportare alla salute l'anima del Popolo del Mondo. Siamo privi di un equilibrio economico planetario perchè non abbiamo raggiunto un equilibrio spirituale.

Così come siamo non possiamo più essere. Da sempre Signor Presidente, i Capolavori indicano la strada per il successo del Bene. Ed Ella, in Italia, ha ricevuto da Marilena Ferrari un prezioso volume FMR Art'é proprio a sottolineare come dal nostro Paese, da sempre e per sempre, esista una sorgente creativa degna di nota. Oggi, questo nuovo risultato dell'arte italiana si chiama : il volto del Mondo e la Croce, per ricordare a tutti noi che così come siamo, non possiamo più essere.

Stefano Armellin
(7. Continua)

Pompei, lunedì 9 luglio 2012