venerdì 31 agosto 2012

7. Viaggio dentro il Quadro : Campo di sangue 4. Caro Gesù di Albino Luciani

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4. Caro Gesù

Quanta luce di intelligenza spirava dal Tuo predicare! Gli avversari mandano dal Tempio le guardie per arrestarti e se le vedono ritornare a mani vuote. "Perché non l'avete condotto?". Risposta delle guardie: "Nessun uomo ha mai parlato come Lui!". Incantavi dunque la gente, la quale sin dai primi giorni osservò di Te: "Questi sì che parla con autorità! Altro che gli scribi!".


Poveri scribi! Incatenati ai 634 precetti della Legge, andavano dicendo che Dio stesso ogni giorno dedicava un po' di tempo allo studio della Legge e, in cielo, passava in rassegna le opinioni degli scribi per istruirsi sulle loro scartoffie!

Tu invece: "Avete udito che fu detto...al contrario Io vi dico...!". Rivendicavi il diritto e il potere di perfezionare la Legge come padrone della Legge. Con magnifico coraggio affermavi: "Sono più grande del Tempio di Salomone, il cielo e la terra passeranno, le mie parole non passeranno".

E non Ti stancavi mai di istruire nelle sinagoghe, nel tempio, seduto nelle piazze o sui prati, camminando per strada, in casa, perfino a tavola.

Oggi chiedono tutti dialogo, dialogo. Ho contato i dialoghi tuoi nel Vangelo. Sono 86: 37 coi discepoli, 22 con gente del popolo, 27 con gli avversari. Oggi, in pedagogia si reclama l'attività comune attorno ai centri di interesse. Quando il Battista, dal carcere, ha mandato a chiedere chi Tu fossi, non hai perso il tempo in chiacchiere. Hai miracolosamente guarito tutti i malati presenti e hai detto: "Andate a dire a Giovanni quel che avete visto e udito".

Per i Giudei del suo tempo, Salomone, Davide e Giona rappresentavano quel che per noi sono Dante, Garibaldi, Mazzini e Tu hai parlato continuamente di Davide, Salomone, Giona e di altri personaggi popolari. E sempre con coraggio.

Il giorno in cui hai insegnato: Beati i poveri, Beati i perseguitati, io non c'ero. Fossi stato vicino a Te, Ti avrei sussurrato all'orecchio: "Per carità, cambia discorso, Signore, se vuoi avere qualche seguace. Non vedi che tutti aspirano alle ricchezze e alla comodità? Ai loro soldati Catone ha promesso i fichi d'Africa, Cesare le ricchezze della Gallia e, bene o male, si sono fatti seguire.

Tu prometti povertà, persecuzioni. Chi vuoi che Ti segua?". Imperterrito, Tu vai avanti e Ti sento dire: "Io sono il grano di frumento che deve morire prima di portare frutto; bisogna che io sia rizzato su una Croce; di là trarrò a me il Mondo intero!".

Oggi, è fatto: in Croce Ti hanno innalzato. Tu ne hai approfittato per allargare le braccia e attirarti la gente; chi può contare gli uomini, che sono venuti ai piedi della Croce, a gettarsi tra le tue braccia?".

Albino Luciani
(4. Continua)

Stefano Armellin
(7. Continua)

Pompei, venerdì 31 agosto 2012