Stefano Armellin con il pezzo 1577 b di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Manuela Grillai si sposa
rimanendo muta per l'emozione;
Valentina; PASQUA
29. Louvre. Henri (Direttore del Louvre), avrai notato che in questa fase della mostra sono uscito dal formato tradizionale 24 x 33cm. per vivacizzare il ritmo delle opere e dire qualcosa di più a ritroso nel tempo, infatti compongo sequenze utilizzando elementi fatti in passato, dal 1993 in poi.
L'idea è quella di intrecciare un ponte iconografico fra XX e XXI secolo, tieni a mente questo concetto perchè forse è la prima volta che succede nella Storia Universale dell'Arte.
E le sette sorelle stanno a guardare, chi sono le sette sorelle ? ovvio : MoMa, Metropolitan, Whitney, Guggenheim, Beaubourg, New Tate, Ludwig Museum.
Henri, sette miliardi di persone si chiedono se ci riusciremo; non importa se non ci conoscono personalmente, lo sentono nell'aria. Visto che siamo arrivati a questo punto, per me sì, ci stiamo riuscendo.
Alla fine la Gioconda " Mi guardò con quello sguardo supremo / Che resta alla bellezza quando su di lei trionfiamo " Victor Hugo.
Stefano Armellin, Pompei, domenica 19 febbraio 2012
Santa Chiara d’Assisi (1193-1253) c
di Padre Felice Artuso
Essendo figlia di patrizi, Chiara ha una cultura superiore delle sue coetanee.
Non se ne vanta e parla poco della formazione personale.
Si dimostra una grande maestra spirituale nel comprendere e dirigere le sue consorelle. Dal papa Gregorio IX ottiene la concessione che le monache accedano mensilmente al sacramento della Penitenza e sette volte l’anno all’Eucaristia, mentre ai cristiani era consentito di comunicarsi solo tre volte l’anno.
Nella storia della Chiesa è la prima donna, che compone una Regola claustrale, che sarà approvata da Innocenzo IV nel 1253 e nel 1263 modificata da Urbano IV.
Riflettendo il carisma francescano, l’equilibrata disciplina benedettina e le convinzioni personali, attesta che le monache sono le spose di Gesù Cristo, chiamate a seguire con amore Lui, Agnello immacolato, e a essere nel mondo un eloquente segno di comunione.
Scrive in latino ai familiari, ai re, ai principi e ad altre personalità.
In una lettera confida alla sorella Agnese, eletta superiora nel monastero di Monticelli di Firenze: «Io soffro oltre ogni dire nell’essere separata da voi, separata dalle mie suore, quando speravo di vivere e morire al fianco vostro» .
Nelle poche lettere conservate si definisce ripetutamente un’indegna serva di Gesù Cristo, sposo disprezzato, respinto, percosso, torturato, ucciso e risorto. Insiste che occorre mantenere un vigoroso e costante rapporto sponsale con Lui.
Al processo di canonizzazione qualche testimone asserisce, che ricevuta la notizia dell’uccisione dei primi martiri francescani in Marocco, Chiara confida che desidera versare il suo sangue, per conformarsi pienamente a Gesù sofferente e testimoniargli il suo amore.
Mentre trascorre gli ultimi anni coricata su un duro pagliericcio, continua a lavorare, confezionando dei corporali. Inferma e stremata dalla febbre, non mangia per diciassette giorni consecutivi. Conosce il martirio del declino corporale e ripete una preghiera alle cinque piaghe, che lei stessa aveva composto. Segue
Padre Felice Artuso
|