giovedì 9 febbraio 2012

1477 - 1478 - 1479 di 2013 ; Louvre 19

Stefano Armellin con il pezzo 1477 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Sulla Croce
Stefano Armellin con il pezzo 1478 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Una suora in Africa prima del martirio
Stefano Armellin con il pezzo 1479 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Un Santo e la Croce

19. Louvre. 

Henri (Direttore del Louvre), ma se l'arte non affronta seriamente il problema del male chi lo deve fare ? chi se non il male è la causa prima della dissoluzione della bellezza ? Blake, Hugo, Baudleaire, Rimbaud conoscevano il demone che affrontavano. 

Quante volte l'umanità ha detto a sè stessa : "Non ne possiamo più, basta con il genocidio", poi, è sufficiente un niente, una scintilla di odio in qualche parte del Mondo e i massacri riprendono. 

Henri, tu passeggi nelle sale del Louvre e vedi grondare di sangue le tele, ti rendi conto della loro sconcertante attualità, della loro testimonianza sul male; 

Henri, tu sai che i Capolavori sono più di una denuncia, sono una radiografia di quel che siamo. 

Le sale del Louvre diventano percorsi per attraversare i sentieri dell'anima umana e dell'anima del Mondo. 

Perciò Henri chiediamoci cosa siamo diventati, chiediamoci dove andiamo, chiediamoci perchè l'ONU non funziona. 

Come possiamo tollerare, come puoi tollerare lo scempio quotidiano della bellezza ? chi l'ha scritto che sofferenza e disperazione devono dominare la condizione umana ? il peccato originale è stato vinto con l'Avvento di Nostro Signore Gesù Cristo, ma il genocidio ha smentito questa vittoria, l'ha coperta pietosamente come si fa con un telo bianco su un cadavere. 

L'Arte ha la responsabilità mondiale di svelare ogni forma di menzogna, e il Louvre Henri, può fare di più, con The Opera Collection può fare veramente di più, ad esempio triplicando i visitatori. 

Non lo dico io, lo dice la Gioconda, che da molto tempo Henri, ti sta accanto. 

Stefano Armellin A Pompei, giovedì 9 febbraio 2012

San Francesco d’Assisi (1182-1226) a
di Padre Felice Artuso

Giovanni, chiamato Francesco, è il primogenito dei coniugi Pietro di Bernardone e Giovanna, detta Pica. 

Nato ad Assisi, impara a leggere il latino nella scuola accanto alla chiesa di san Giorgio. 

Dal padre apprende l’arte di commerciare le stoffe. Ama vestire con eleganza, distinguersi fra i giovani e partecipare ai lauti banchetti. 

Arruolatosi nell’esercito, sogna di diventare un vittorioso cavaliere, ma in un combattimento è sequestrato, imprigionato e umiliato. 

Scarcerato, abbandona gli ideali vanitosi e inizia un lungo percorso di conversione. Sceglie di vivere nello spirito delle beatitudini evangeliche. 

Si oppone alle seduzioni mondane, compiendo atti d’amore. Dona il suo denaro e i suoi vestiti ai poveri. Indossa ruvide stoffe, si mescola ai mendicanti, chiede l’elemosina, soccorre gli emarginati e unisce gli emarginati. 

Un giorno incrocia un nauseante lebbroso, mentre sta cavalcando in una strada di campagna. Vorrebbe ignorarlo, ferma invece il cavallo, scende a terra, vince il forte ribrezzo, abbraccia il lebbroso e lo bacia sulle mani e sul volto. 

Ha l’impressione di toccare Gesù in Croce e ne prova grande gioia. Avendo conservato la memoria dell’accaduto, scrive nel Testamento spirituale: 

«Il Signore così donò a me frate Francesco d'incominciare a far penitenza, poiché, essendo nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. Dopo l'incontro con essi ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo» .

Si ritira poi nella chiesetta di San Damiano, per dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione di Gesù offerente. 

Pietro di Bernardone si sente tradito, offeso e umiliato dalla condotta del figlio, Francesco. Per salvare l’onore familiare, va a prenderlo e lo riconduce a casa. Tenta di indurlo ad abbandonare le stravaganze. 

Non riuscendo a convincerlo, lo picchia e lo chiude in un umido sottoscala. Ripresa la libertà, datagli dalla madre Giovanna, egli lascia la casa paterna, si nasconde in una grotta di Assisi e prosegue a consegnare cibo, vestiario e denaro ai poveri. Segue

Padre Felice Artuso 

mercoledì 8 febbraio 2012

1474 - 1475 - 1476 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1474 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Autoritratto 23
Stefano Armellin con il pezzo 1475 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Il Secondo Avvento  " L'emarginato e il Santo. Resta infamata, esclusa, la gente dello spettacolo, come i giullari (nonostante la provocazione di San Francesco che si presentava come giullare di Dio)

1471 - 1472 - 1473 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1471 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento
Stefano Armellin con il pezzo 1472 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Pellegrino a Roma
Stefano Armellin con il pezzo 1473 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : L'artista e la Croce ; “I nemici di Dio sono anche suoi servitori, 
servitori della sua Grazia; 
non si può conoscere Dio senza riconoscere che i suoi nemici, 
con tutto quanto fanno di nocivo e di vano 
sono strumenti della sua grazia eterna, libera e invariabile. 
Del resto, chi mai ha potuto avere una conoscenza reale 
del peccato e del diavolo, 
della morte e dell’inferno 
al di fuori della conoscenza del Dio della Grazia ?”.
Karl Barth


1467 - 1468 - 1469 - 1470 di 2013

Stefano Armellin con i pezzi 1467-1468-1469-1470 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : STATI UNITI DEL MONDO

18. Louvre; 1463 - 1464 - 1465 - 1466 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1463 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Africa
Stefano Armellin con il pezzo 1464 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Croce vetrata
Stefano Armellin con il pezzo 1465 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Nel Mistero di Dio
Stefano Armellin con il pezzo 1466 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : L'Uomo della Croce

18.Louvre. Henri (Direttore del Louvre). Ieri chiedevo a mia figlia Lorenza Mariastefania se fosse il caso di modificare la presentazione delle opere sul Blog, mi dice che la visualizzazione dinamica è troppo confusa, così com'è oggi è più semplice e va meglio. Cosa ne pensi ?

martedì 7 febbraio 2012

1460 - 1461 - 1462 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1460 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : STATI UNITI DEL MONDO
Stefano Armellin con il pezzo 1461 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Karol  
Stefano Armellin con il pezzo 1462 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : GESU' 

"Più di un eremita isolato e indipendente, il monaco vive secondo una regola e incarna gl'ideali di obbedienza e di disciplina. 

1457 - 1458 - 1459 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1457 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento
Stefano Armellin con il pezzo 1458 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Verso l'Anno Santo del 2025
Stefano Armellin con il pezzo 1459 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : SHOAH

1454 - 1455 - 1456 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1454 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Donna drogata donna sfortunata
Stefano Armellin con il pezzo 1455 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Deposizione, il Secondo Avvento
Stefano Armellin con il pezzo 1456 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Il Secondo Avvento "Gli uomini del Medioevo hanno avuto senz'altro coscienza dell'esistenza di un tipo particolare, di un personaggio collettivo : il monaco.

1451 - 1452 -1453 di 2013 ; Louvre 17

Stefano Armellin con il pezzo 1451 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento
Stefano Armellin con il pezzo 1452 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Modella negli uffici di Vogue Italia
Stefano Armellin con il pezzo 1453 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : Il Santo

17. Louvre. Henri (Direttore del Louvre), ti sto presentando un'opera religiosa ? 

Al Louvre il pubblico è vario, tutti hanno bisogni spirituali e l'Arte fa la sua parte per colmare le profonde lacune lasciate dalle Religioni, perciò in primo luogo ti presento un Capolavoro dell'Arte. Certamente il Poema visivo del XXI secolo è un candidato per la Biennale di Venezia in futuro, Padiglione Vaticano . 

Ma ho il presentimento che il Louvre segua un criterio di selezione più oggettivo, basato esclusivamente sul risultato raggiunto. Henri, la Francia e l'Europa hanno bisogno di un grande risultato creativo e The Opera può darti una mano in questo senso. 

" Se vogliamo evitare la guerra nucleare dobbiamo affrontare lealmente e con coraggio il male radicale. Quanto più forte è l'amore che si prova verso questo Pianeta, tanto più grande è l'angoscia che si ha davanti al male che lo sconvolge. La sensibilità al male è una sensibilità che nasce dall'amore. 
Il Diavolo è stato inteso in quattro modi differenti : 1) un principio indipendente da Dio; 2) un aspetto di Dio; 3) un essere creato, un angelo caduto; 4) un simbolo del male umano".
Bertrand Russell

Henri, tu sai che se gli artisti nella Storia Universale dell'Arte hanno raffigurato il Diavolo in ogni sua forma, gli artisti più dei preti conoscono il Diavolo e lo sanno affrontare.

Stefano Armellin  Pompei, martedì 8 febbraio 2012 Beato Pio IX, aggiornato a venerdì 27 giugno 2014

San Domenico Cuzmán (1170-1221) c
di Padre Felice Artuso

Per i suoi collaboratori e collaboratrici Domenico sceglie la Regola di Sant’Agostino, che aveva osservato con i canonici di Osma. Vi aggiunge tuttavia delle norme disciplinari come la dispensa dal lavoro manuale e la riduzione delle ore di preghiera corale. 

Esige che i religiosi si concentrino sul Signore, nostro fratello, amico, maestro, sposo e mediatore divino. 

Prescrive che dedichino il loro tempo comunitario alla celebrazione liturgica, alla contemplazione dei misteri principali della Fede, allo studio della Bibbia e all’approfondimento della teologia dogmatica. 

Chiede che si aprano alle mutevoli situazioni economiche, sociali, politiche e apostoliche. 

Decide che si applichino all'insegnamento teologico, alla predicazione itinerante e alla direzione spirituale con l’intento di glorificare Dio, difendere la cattolicità, combattere la corruzione e impedire i tentativi di annullare il valore, che Gesù ha attribuito al Suo cruento sacrificio.
 
Nel testamento orale dispone che vivano tra la gente, esercitino le virtù della carità, dell’umiltà e della povertà. 

Per il sostentamento quotidiano, concede che vadano a mendicare secondo l’usanza dei poveri. 

Fissata la sua dimora a Bologna, avverte i sintomi della dissenteria, che lo umiliano e lo configurano a Cristo sofferente. Indebolitosi parecchio, si fa condurre nel convento di San Nicola. Qui i confratelli vedono che è molto grave. 

Si stringono attorno a lui e recitano le preghiere per gli agonizzanti. Il superiore del convento gli chiede di restare ancora con loro. Egli eleva allora le mani e proferisce queste parole, dedotte dalla supplica sacerdotale di Gesù: 

«Padre Santo, Tu sai che ho seguito con tutto il cuore la tua volontà; ho custodito e conservato quelli che Tu mi hai affidato. Ora Li affido a Te. Custodiscili e proteggili Tu!» . 

Domenico muore contento di aver fondato l’Ordine dei Predicatori, di aver dato a loro un singolare esempio d’innovazione apostolica, di averli affidati alla potente bontà di Dio Padre e di essersi mantenuto fedele all’insegnamento del suo Figlio prediletto. Segue

Padre Felice Artuso

lunedì 6 febbraio 2012

1448 - 1449 - 1450 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1448 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo :     20/09/1994 Variazione su: Il pasto frugale (1904)
di Picasso, 90 anni dopo 
Stefano Armellin con il pezzo 1449 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Cratere del Vesuvio
Stefano Armellin con il pezzo 1450 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : L'angoscia dell'Occidente "Al tempo di Francesco e di Madonna Povertà la verità é che i poveri sono disprezzati, e che l'usura può essere un mezzo di innalzamento sociale che lo spauracchio dell'inferno permette di tenere a freno". Le Goff

1445 - 1446 - 1447 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1445 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il funambolo della Croce
Stefano Armellin con il pezzo 1446 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Balzac
Stefano Armellin con il pezzo 1447 di 2013 
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Orsomarso - Calabria - Italia

San Domenico Cuzmán (1170-1221) b
di Padre Felice Artuso

Domenico conferisce alla sua nuova scelta una caratteristica equilibrata, penitente e aperta ai bisogni della gente. 

Entra in relazione con Dio, assumendo diverse pose corporee: in piedi, in ginocchio, inchinato, seduto e prostrato a terra. 

Pensa spesso a Gesù in Croce, immagine dell’amore infinito di Dio. 

Si traccia sempre un segno di Croce all’inizio della preghiera, del lavoro, della lettura di un libro o di una predica. 

Talvolta sembra che entri in estasi, fissando lo sguardo su di Lui. 

Si sferza tutte le notti con l’intento di conservarsi affabile e di espiare i peccati degli uomini. 

Desidera di essere umiliato, flagellato, torturato e ucciso, per dare una testimonianza più efficacie della sua Fede in Gesù Cristo, figlio prediletto di Dio Padre, e per riportare il Popolo nel Credo cattolico. 

S’impone le stesse penitenze degli eretici, che ambiscono rispecchiare lo stile di vita della Chiesa primitiva.

Abbandona il metodo dell’annuncio tradizionale e educa la gente a conoscere meglio il Vangelo, ad apprendere il significato delle formule dogmatiche, a partecipare attivamente alle celebrazioni sacramentali, a tracciarsi il segno della Croce, a praticare le virtù cristiane e a conservare la venerazione degli oggetti sacri.
 
Assieme a un gruppo di volontari apostolici passa i Pirenei, si sposta di villaggio in villaggio e intreccia con le persone rapporti mitezza, amabilità e serenità. 

Senza escludere qualcuno, annuncia con chiarezza il Vangelo, prerogativa esclusiva dei vescovi e degli abati benedettini. 

Parla in prevalenza di Gesù Cristo umile, misericordioso, condannato alla crocifissione e risorto. Infonde conforto, liberazione, sicurezza e speranza alle persone che lo ascoltano con attenzione. 

Ottiene dei risultati positivi: parecchi uditori ritornano alla fede cattolica e si distaccano dalla propaganda eretica.
 
Nel 1206 fonda a Prouille (Francia) il primo monastero femminile. Affida alle monache il servizio di pregare, di testimoniare il Vangelo alla gente e di propagare la pace. Nel 1214 apre a san Romano di Tolosa le prime comunità maschili dell’Ordine dei Frati Predicatori, detti Domenicani. 

In un viaggio a Roma si ferma a Santa Maria degli Angeli, incontra Francesco d’Assisi e, dialogando con lui, coglie dei suggerimenti spirituali, per fortificare le sue nuove fondazioni . 

Stimato dai prelati, rifiuta due volte l’elezione episcopale, per restare con i suoi frati e rafforzarli nell’attività apostolica. Segue

Padre Felice Artuso

1442 - 1443 - 1444 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1442 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Santa Caterina da Siena
Stefano Armellin con il pezzo 1443 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Ecco, io mi chiedo cos'è il Mistero ? il Secondo Avvento 
Stefano Armellin  con il pezzo 1444 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Autoritratto 22

1439 - 1440 - 1441 di 2013 ; Louvre 16

Stefano Armellin con il pezzo 1439 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Suora che prega sulla Croce 
Stefano Armellin con il pezzo 1440 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : I ricordi di Giobbe
Stefano Armellin con il pezzo 1441 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Risorto

16. Louvre. Henri (Direttore del Louvre), Buongiorno, hai notato Henri, la sequenza delle opere ? 

Sto sperimentando una visione a più livelli del Capolavoro. C'è la sequenza tradizionale da 1 a 2013 (più l'Epilogo non visibile) che realizzo on line sulle mie pagine Facebook. 

Siccome siamo abituati a leggere dalla pagina 1 alla 100 o vedere un film o un clip dall'inizio alla fine. 

Qui nel Blog le cose vanno diversamente, sono partito dall'opera numero 1 che rimane in basso, perciò il visitatore scorrendo il Blog verso il basso precipita all'inizio e non alla fine della composizione, e tutto magicamente funziona. 

E' un percorso visivo a ritroso che ricerca il big-bang iniziale ma il grande inizio dell'umanità é sempre davanti a sé...

La sequenza è ancora più intrecciata da quando pubblico tre opere a post, qui c'è la 1439 - 1440 - 1441 il che vuol dire che il visitatore scorrendo verso il basso crede di salire ma, arrivato alla 1441 nel post successivo trova la 1438, e funziona! 

Perchè funziona Henri ? Perchè sono immagini selezionate, opere giuste, perfette, armoniche, dicono tutto in ogni singolo pezzo. 

E' un percorso pedagogico quello di educare il visitatore a scendere, a stare basso, umile, per capire il complesso. 

Intendo ampliare la visione non ridurla. 

Dobbiamo realmente calarci nella condizione di coloro che sono più sfortunati se vogliamo comprenderli. E' questo il senso dei mangiatori di patate di Van Gogh. 

Ma noi artisti, a questo livello, facciamo più fatica dei contadini.

Stefano Armellin Pompei, lunedì 6 febbraio 2012 undicesimo compleanno di mia figlia Lorenza Mariastefania.

domenica 5 febbraio 2012

1436 - 1437 - 1438 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1436 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Eruzione e Croce, il Secondo Avvento
Stefano Armellin con il pezzo 1437 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Cristo, gli Apostoli, Giuda e il Secondo Avvento
Stefano Armellin con il pezzo 1438 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Indigeno estinto

1433 - 1434 - 1435 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1433 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Autoritratto 21
Stefano Armellin con il pezzo 1434 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Lo Spirito della Croce
Stefano Armellin con il pezzo 1435 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Pellegrino francese al Louvre per vedere le opere di Armellin  

1430 - 1431 - 1432 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1430 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Sant'Andrea
Stefano Armellin con il pezzo 1431 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : L'invidioso
Stefano Armellin con il pezzo 1432 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Angosce di fine secolo 

" Gli Stati controllano male questo mercato globale, i mezzi d'intervento delle banche centrali sono limitati, anzi marginali. 
Solo un coordinamento efficace costante tra le politiche finanziarie e monetarie degli Stati industrializzati potrà conservare loro un ruolo attivo. 
In assenza di un'autorità mondiale la cui competenza sia universale, il mercato globale resterà libero...il mercato é instabile, il mercato é complesso.

1427 - 1428 - 1429 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1427 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : The Opera verso il Louvre
Stefano Armellin con il pezzo 1428 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Jean Guitton in memoria (1901 – 1999), il Secondo Avvento 
Stefano Armellin con il pezzo 1429 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Turista alla Biennale di Venezia


San Domenico Cuzmán (1170-1221) a
di Padre Felice Artuso

Domenico nasce a Calaruega, villaggio montano della vecchia Castiglia. Riceve una buona educazione dai genitori, Felice e Giovanna, cristiani molto ferventi, Con l’aiuto dello zio prete impara a leggere, scrivere, memorizzare la Sacra Scrittura e meditarla. 

Al quattordicesimo anno d’età si reca nel centro vescovile di Osma, dove frequenta i canonici, dediti alla preghiera liturgica, all’insegnamento scolastico e all’attività apostolica, ottenendone un’ottima formazione intellettuale e spirituale.

Ordinato presbitero, coltiva un ardente amore per Gesù e una solerte compassione per gli afflitti. 

Celebra la Santa Messa con evidenti sentimenti di Fede, di concentrazione e di commozione. Mentre viaggia verso la Danimarca con il suo vescovo Diego, sosta in un albergo di Tolosa, intrattenendosi con alcuni Albigesi e con l’oste. 

Intuisce che essi sono austeri, penitenti e vegetariani; mancano tuttavia di un’inadeguata istruzione cristiana e rifiutano di tracciarsi il segno della croce e di partecipare alla celebrazione eucaristica. 

Ritornato nella sua residenza canonicale, studia le loro convinzioni, aspirazioni e azioni. Capisce che dipendono dalla propaganda dei Catari si considerano la Chiesa fedele al Vangelo, ma disprezzano la materia; respingono la rivelazione dell’Antico Testamento: negano l’incarnazione del Figlio di Dio, la sua dolorosa Passione e la sua gloriosa risurrezione; sottovalutano la solenne ricorrenza pasquale; 

disprezzano l’arte religiosa; distruggono le raffigurazioni di Gesù crocifisso; irridono la femminilità; erodono i principali fondamenti della società; professano una dottrina di origine manichea, consistente nell’ammissione di due principi creatori, potenti e contrapposti: Dio e Satana, lo Spirito e la Materia, il Bene e il Male.
 
Per impedire la propagazione di questi devastanti errori dottrinali, Domenico inizia a riformare se stesso. Rinuncia alle convenienze e comodità individuali. Indossa una tonaca bianca, simbolo della grazia battesimale, della risurrezione e della vita celeste. Aggiunge al vestito un mantello nero, memoria della morte del Signore e abituale indumento dei preti viandanti. 

Si scalza per dare un segno di moderata povertà e austerità. Appende sulla cintura una corona del rosario con una Croce, segno di difesa e di vittoria sulle potenze mortali. Segue

Padre Felice Artuso