sabato 3 marzo 2012
1686 - 1687 - 1688 di 2013
1683 - 1684 - 1685 di 2013 ; Louvre 42
42.Louvre. Henri (Direttore del Louvre); Varazze-Assisi a piedi 1992. Finisco la prima giornata di cammino, vissuta con segmenti di solitudine, arrivando in un piccolo anfiteatro di rocce poco dopo il Passo della Bocchetta. Nel montare la tenda avverto la continuità con la traversata alpina (1991), un viaggio servito a preparare il seguente. Sto bene.
Non ho mangiato nulla, nulla per tutto il giorno eppure sto bene. Non c'è dubbio, sono molto forte. Per cena ho una borraccia d'acqua mista a latte condensato. Mi basta. So che queste non sono privazioni autentiche. Vivo una parentesi di vita collocata nell'Europa del benessere viziato. C'è troppo di tutto.
Questo indebolisce l'anima dei giovani, vizia e corrompe lo spirito degli adulti. Non solo il Cristianesimo, ma anche lo sport da competizione e un certo tipo di Capitalismo sono al tramonto.
Mi addormento sognando una fanciulla. Un sogno. Una principessa. La mia compagna Eliana è quella che mi pensa e seriamente mi aspetta. Di Lei e non del sogno ho fiducia (NdA. tre anni dopo mi ha lasciato!). Ma ho bisogno di tutte e due per vivere la leggenda del guerriero in cammino.
E' una bella traccia questo cammino di agosto verso Assisi nel 1992, il visitatore si trova così davanti non alle solite didascalie con il titolo dell'Opera ma letteralmente dentro un evento in progressione dentro il Capolavoro, m'interessa che il pubblico del Louvre possa acquisire una nuova visione del Capolavoro. L'Europa oggi ha bisogno di questo. E questo Poema visivo del XXI secolo riceve.
(42.Continua) Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 13 marzo 2012
venerdì 2 marzo 2012
1680 - 1681 - 1682 di 2013
1677 - 1678 - 1679 di 2013
1674 - 1675 - 1676 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1675 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Santa Croce quaresimale "Grazie al latino tutti riuscivano a capirsi. L'idea della specializzazione non esisteva". Rops
1671 - 1672 -1673 di 2013
1668 - 1669 - 1670 di 2013 ; Louvre 41
Stefano Armellin con il pezzo 1668 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : "Con il sudore della tua
faccia mangerai pane,
finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato
tratto,
perchè polvere sei e in polvere devi tornare !" Genesi 3,19
Quando creo un'opera penso : devo fare un'opera vera, onesta, buona, sincera, autentica, di valore, preziosa, che rimanga, il bello è una conseguenza.
La bella Vita è il frutto di chi ha compreso l'Arte di vivere e l'Arte di vivere è l'Arte di amare.
E' il Capolavoro ad avere la somma autorità di spiegare al Mondo il senso e il significato del bello.
Torniamo sul sentiero per Assisi del 1992 : L'ozio domenicale si contrappone al mio agire fatto di pensieri sui rapporti umani e sulla estraneità delle persone fra loro. Pare che rifiutiamo l'idea che siamo una sola unità su di un solo Pianeta.
Continuiamo a specializzarci in categorie sempre più diversificate fra loro. E questo, con l'aiuto dei mass-media crea una uniformità che ha come fondamento il benessere facile e viziato.
Vedo l'isolamento e indebolimento dell'individuo che perde la forza di crescere e realizzare le sue potenzialità. Mancando la coscienza dell'Amore autentico, è da illusi credere che si possa ottenere la pace mondiale, cioè, eliminare fame e povertà materiale e spirituale.
Sul libretto dove scrivo le tappe giornaliere della traversata a piedi degli Appennini (40 chilometri al giorno) ho scritto: la fame minaccia ancora 1/4 della popolazione dei Paesi più poveri; gran parte degli abitanti delle città del terzo Mondo, abitano in bidonville; un miliardo di abitanti dei Paesi in via di sviluppo vivono sotto la soglia di povertà con un reddito inferiore a 370$ l'anno.
Oggi la situazione mondiale è molto più grave che ai tempi di Francesco, ma solo andando ad Assisi potrò capire meglio quello che sta accadendo dentro e intorno a me.
(41.Continua) Stefano Armellin, Pompei, lunedì 11 agosto 2014
giovedì 1 marzo 2012
1665 - 1666 - 1667 di 2013
1662 - 1663 - 1664 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1663 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Lady Gaga "I creativi non devono cambiare le idee alla tecnologia, bensì agli uomini che fanno questa tecno-società". Stefano Armellin, 27 febbraio 1991
Stefano Armellin con il pezzo 1664 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il Secondo Avvento
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il Secondo Avvento
I Sette Fondatori dei Servi di Maria
di padre Felice Artuso
Una tradizione dei Servi di Maria riferisce che i sette fondatori del loro Ordine, Buonfiglio Monaldi, Bonagiunta Manetti, Amedeo Amedei, Manetto Antellese, Uguccione degli Uguccioni, Sostegno dei Sostegni e Alessio Falconieri sono nobili fiorentini.
1659 - 1660 - 1661 di 2013
1656 - 1657 - 1658 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1657 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto " Nell'Occidente medievale le donne parlavano. Parlavano anche molto. Gli uomini trovavano che parlavano troppo e, tra i difetti che imputavano ad esse i predicatori, ci fu la chiacchiera nelle prime file". Duby
Stefano Armellin con il pezzo 1658 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Immigrato rosso disoccupato "Nel Medioevo il principio morale predominava sul principio economico". Rops
1653 - 1654 - 1655 di 2013 ; Louvre 40
Perciò non ti sorprendere se nel 1992 nessuno ha compreso la mia linea di 750 chilometri anche se all'arrivo ho inviato cento comunicati stampa (non si usavano le mail).
Proseguiamo : il Monte Beigua dove ho trascorso la prima notte, oggi è una selva di antenne ad uso : RAI TV - Banche - SIP (oggi Telecom)- Militare. Torri di metallo a decine, fissate al suolo con centinaia di tiranti metallici, provocano un concentrato inquinante di onde elettromagnetiche. In piena sintonia con tutta quella tecnologia, vengo bruscamente svegliato alle cinque del mattino dai fari di una autonobile. Sono molto seccato, e dopo poco mi alzo e faccio i bagagli.
Nella fitta nebbia con visibilità venti metri mi butto verso Assisi. Penso solo a camminare. Prima di mezzodì sono al Passo del Turchino, faccio una sosta in compagnia di venti centauri. Osservando quelle goffe moto mi chiedo cosa serva quel tipo di svago.
Entro nel ristorante, mi siedo, rifiuto l'aperitivo, mi rendo conto di essere nel posto sbagliato, mi alzo senza mangiare e bere nulla. Vado a salire il Monte Pennello a ridosso di Genova.
Su questi monti i metanodotti tracciano linee larghe come autostrade. Vedo praticare lo sport più idiota del Mondo : il fuoristrada in zone naturali protette. E' una peste che sta distruggendo chilometri quadrati di terreno, lasciando sui prati il segno di una coscienza umana malata. E' domenica. (40.Continua)
Stefano Armellin, Pompei, sabato 9 agosto 2014
mercoledì 29 febbraio 2012
1650 - 1651 - 1652 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1650 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : Autoritratto 27 |
Stefano Armellin con il pezzo 1651 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : La Biennale di Venezia
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : La Biennale di Venezia
Stefano Armellin con il pezzo 1652 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Croce vivente italiaca
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Croce vivente italiaca
1647 - 1648 - 1649 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1648 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce "Niente esisteva al di fuori dell'individuo. La nozione di massa, la terribile realtà dell'anonimato in cui l'essere é annullato ridotto ad una matricola nei sistemi dell'amministrazione e della produzione avrebbero fatto orrore agli uomini del Medio Evo, più vicini al reale e alla vita. Il traffico degli schiavi fu una piaga del tempo". Rops
Stefano Armellin con il pezzo 1649 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento "Il disprezzo del lavoro manuale, più o meno apertamente sentito da tanti intellettuali dei nostri giorni, non esisteva al tempo delle cattedrali". Rops
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento "Il disprezzo del lavoro manuale, più o meno apertamente sentito da tanti intellettuali dei nostri giorni, non esisteva al tempo delle cattedrali". Rops
1644 - 1645 - 1646 di 2013
Stefano Armellin con il pezzo 1644 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 Titolo : Italiano |
Stefano Armellin con il pezzo 1645 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : 80 Croci per SOLIDARNOSC "La violenza e la crudeltà facevano dunque parte della vita di tutti i giorni. Tutti vi erano così abituati che erano quasi incapaci di sdegnarsene. L'impressione d'insieme che ci dà la società medioevale nelle sue classi superiori non é affatto migliore di quella che ci offre la nostra". Rops
Stefano Armellin con il pezzo 1646 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Rebecca "Le devote avevano preso posto nell'ambito dì una parola capace di esprimere l'indicibile unione con Dio : descrizioni d'estasi, visioni, espressioni dell'esperienza spirituale della nudità dell'anima. La loro originalità fu l'invenzione di un linguaggio totale che fa posto al corpo.
Le visioni, in effetti, sono un genere letterario e religioso molto diffuso a partire dal XII secolo...nel XIII secolo s'incontrano le visionarie più conosciute, esempi di una singolare creatività nell'invenzione delle immagini e di grandi e belle architetture ". Danielle
1641 - 1642 - 1643 di 2013 ; Louvre 39
39.Louvre. Henri (Direttore del Louvre), l'insegnamento artistico di questo cammino a piedi per l'Appennino da Varazze ad Assisi, è tutto interiore.
C'è una linea e ci sono dei personaggi che mi accompagnano all'inizio e poi scompaiono. Questa linea (1992) é di 750 chilometri, e dice : per collegare A con B c'è un sentiero, uno solo. A volte si può sbagliare strada ma si torna poi sul sentiero giusto.
A lato ci possono essere situazioni più belle, più interessanti, ma il mio sentiero mi appartiene ed è solo quello il mio sentiero, non posso deviare dalla mia vita, la mia vita d'artista va percorsa fino in fondo.
Torniamo al racconto : Ho camminato a lungo con questi pensieri, ed ora che vado a completare le prime tre ore di cammino, non mi riguardano più. Alle speculazioni teologiche adesso preferisco la nebbia che m'invade e livella la luce della sera quasi ad essere in Scozia. Ho detto alle nostre donne (di allora), Eliana e Daniela, di venirci incontro, ma con la visibilità scarsa della nebbia mescolata con il buio della sera, hanno preferito aspettarci in auto, davanti al rifugio di Prato Rotondo.
Le raggiungiamo dopo le ventuno. Andrea (mio fratello più giovane di sette anni) ha in programma una cena per quattro nel rifugio, che a quell'ora non è più disposto ad attivare cucina, cuoca e pentolame. Nella nebbia con l'auto (di Eliana) risaliamo a "passo di donna" il Monte Beigua. Troviamo un ristoro caotico, animato da un raduno degli alpini.
Consumiamo rapidamente l'ultima cena. Desidero andare a dormire presto. Saluto Andrea, Daniela (che in seguito non ha sposato) Eliana (che in seguito non ho sposato), e il cane Cochi (che in seguito é stato eliminato dai contadini suoi padroni);
Vado a sistemarmi sotto il tetto della chiesetta, costruita sulla rotonda vetta della montagna (Monte Beigua m. 1287 slm stessa altezza del Vesuvio). Purtroppo gli alpini fanno festa fino a notte fonda. Non c'è silenzio. Sono preoccupato per il piede, sul quale spalmo, scettico, mezzo tubo di pomata. Sul piccolo sagrato, dolci pensieri accompagnano il dormiveglia.
Totalmente avvolto dalla nebbia, medito sulla forza e sulla forza della spinta vitale ch'ormai è il carattere della mia arte. Chi conosce questi aspetti profondi della creatività non può riuscire nemmeno ad ascoltare certi discorsi (moralistici).
Francesco vedendo i frati sbagliare, non criticava chi usciva dalla sua regola. Tanto, sia che lo chiami, sia che lo respingi, sia che lo ignori, Dio è sempre presente.Vocatus atque non vocatus,deus aderit. (39.Continua)
Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 29 febbraio 2012
C'è una linea e ci sono dei personaggi che mi accompagnano all'inizio e poi scompaiono. Questa linea (1992) é di 750 chilometri, e dice : per collegare A con B c'è un sentiero, uno solo. A volte si può sbagliare strada ma si torna poi sul sentiero giusto.
A lato ci possono essere situazioni più belle, più interessanti, ma il mio sentiero mi appartiene ed è solo quello il mio sentiero, non posso deviare dalla mia vita, la mia vita d'artista va percorsa fino in fondo.
Torniamo al racconto : Ho camminato a lungo con questi pensieri, ed ora che vado a completare le prime tre ore di cammino, non mi riguardano più. Alle speculazioni teologiche adesso preferisco la nebbia che m'invade e livella la luce della sera quasi ad essere in Scozia. Ho detto alle nostre donne (di allora), Eliana e Daniela, di venirci incontro, ma con la visibilità scarsa della nebbia mescolata con il buio della sera, hanno preferito aspettarci in auto, davanti al rifugio di Prato Rotondo.
Le raggiungiamo dopo le ventuno. Andrea (mio fratello più giovane di sette anni) ha in programma una cena per quattro nel rifugio, che a quell'ora non è più disposto ad attivare cucina, cuoca e pentolame. Nella nebbia con l'auto (di Eliana) risaliamo a "passo di donna" il Monte Beigua. Troviamo un ristoro caotico, animato da un raduno degli alpini.
Consumiamo rapidamente l'ultima cena. Desidero andare a dormire presto. Saluto Andrea, Daniela (che in seguito non ha sposato) Eliana (che in seguito non ho sposato), e il cane Cochi (che in seguito é stato eliminato dai contadini suoi padroni);
Vado a sistemarmi sotto il tetto della chiesetta, costruita sulla rotonda vetta della montagna (Monte Beigua m. 1287 slm stessa altezza del Vesuvio). Purtroppo gli alpini fanno festa fino a notte fonda. Non c'è silenzio. Sono preoccupato per il piede, sul quale spalmo, scettico, mezzo tubo di pomata. Sul piccolo sagrato, dolci pensieri accompagnano il dormiveglia.
Totalmente avvolto dalla nebbia, medito sulla forza e sulla forza della spinta vitale ch'ormai è il carattere della mia arte. Chi conosce questi aspetti profondi della creatività non può riuscire nemmeno ad ascoltare certi discorsi (moralistici).
Francesco vedendo i frati sbagliare, non criticava chi usciva dalla sua regola. Tanto, sia che lo chiami, sia che lo respingi, sia che lo ignori, Dio è sempre presente.Vocatus atque non vocatus,deus aderit. (39.Continua)
Stefano Armellin, Pompei, mercoledì 29 febbraio 2012
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