Scendono spesso in città, dove annunciano la misericordia di Dio, sconfiggono i movimenti ereticali dei Manichei, dei Catari e degli Albigesi, smussano le discordie politiche, curano le malattie dei poveri e promuovono la fraternità.
Muniti di tante esperienze, quasi tutti partono anche per altre località del continente europeo.
Tribolano parecchi anni, per aggregare alla loro attività dei giovani volenterosi, per fondare altre comunità e per ottenere dalla Santa Sede il riconoscimento dell’Ordine.
Quando passano alla gloria di Dio, le loro salme sono trasferite a Firenze e vengono sepolte nel monte Senario.
L’Ordine incrementa la spiritualità dei sette Fondatori. Compone la Messa e l'Ufficio dell'Addolorata. Ne propaga la festa, che per alcuni secoli ha diversi appellativi. L’ultima riforma liturgica, prescritta dal Concilio Ecumenico Vaticano II, riduce questa festa a semplice memoria.
L’Ordine non dimentica la sua origine laicale e popolare. Si riferisce continuamente a questi meravigliosi inizi, per comprendere e vivere il proprio carisma. Annuncia quindi il Vangelo al popolo. Si sforza inoltre di togliere le povertà dei miseri e di attenuare le sofferenze della gente sottomessa, imbrogliata e aggredita.
Le claustrali dei Servi di Maria e ventidue congregazioni femminili partecipano alla stessa spiritualità dell’Ordine. S’impegnano anche loro a evangelizzare il popolo e a liberarlo dalle spietate schiavitù .
Padre Felice Artuso