Perciò non ti sorprendere se nel 1992 nessuno ha compreso la mia linea di 750 chilometri anche se all'arrivo ho inviato cento comunicati stampa (non si usavano le mail).
Proseguiamo : il Monte Beigua dove ho trascorso la prima notte, oggi è una selva di antenne ad uso : RAI TV - Banche - SIP (oggi Telecom)- Militare. Torri di metallo a decine, fissate al suolo con centinaia di tiranti metallici, provocano un concentrato inquinante di onde elettromagnetiche. In piena sintonia con tutta quella tecnologia, vengo bruscamente svegliato alle cinque del mattino dai fari di una autonobile. Sono molto seccato, e dopo poco mi alzo e faccio i bagagli.
Nella fitta nebbia con visibilità venti metri mi butto verso Assisi. Penso solo a camminare. Prima di mezzodì sono al Passo del Turchino, faccio una sosta in compagnia di venti centauri. Osservando quelle goffe moto mi chiedo cosa serva quel tipo di svago.
Entro nel ristorante, mi siedo, rifiuto l'aperitivo, mi rendo conto di essere nel posto sbagliato, mi alzo senza mangiare e bere nulla. Vado a salire il Monte Pennello a ridosso di Genova.
Su questi monti i metanodotti tracciano linee larghe come autostrade. Vedo praticare lo sport più idiota del Mondo : il fuoristrada in zone naturali protette. E' una peste che sta distruggendo chilometri quadrati di terreno, lasciando sui prati il segno di una coscienza umana malata. E' domenica. (40.Continua)
Stefano Armellin, Pompei, sabato 9 agosto 2014