martedì 21 settembre 2010

905 di 2013 , il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 905 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento. La conversione di Israele. " Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perchè non siate presuntuosi : l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti.

Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto : Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro, quando distruggerò i loro peccati.
Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri, perchè i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili !

Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia per la loro disobbedienza, così anch'essi ora sono diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di voi, perchè anch'essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia !

O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie ! Infatti, chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore ? O chi mai è stato suo consigliere ? O chi gli ha dato qualcosa per primo, si che abbia a riceverne il contraccambio ? Perchè da Lui, grazie a Lui e per Lui sono tutte le cose. A Lui la gloria nei secoli. Amen". 
San Paolo, Lettera ai Romani,11, 25- 36 

Seconda Guerra mondiale. " Ecco il bilancio del disastro dell'ARMIR : Il totale delle perdite è di 85.000 uomini. Di questi l'URSS restituì 10.000 prigionieri tra il 1945 e il 1946. I caduti in combattimento furono riconosciuti in 11.000. Restano 64.000 dispersi, di cui si ignora la sorte; di cui non si sa se sono morti nella ritirata o durante la prigionia". Nuto Revelli

"Quando tutto il Mondo fu cittadino Romano, Roma non ebbe più cittadini; e quando cittadino Romano fu lo stesso che Cosmopolita, non si amò né Roma né il Mondo: l'amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo : e quando Roma fu lo stesso che il Mondo, non fu più Patria di nessuno, e i cittadini Romani, avendo per Patria il Mondo, non ebbero nessuna Patria, e lo mostrarono col fatto (24 dicembre 1820)". Giacomo Leopardi

L’impressione delle stimmate visibili e invisibili 1 di Padre Felice Artuso
Le stimmate hanno una caratteristica visibile o invisibile, saltuaria o permanente. Le stimmate di forma visibile sono esteriori e riconoscibili dal pubblico. Presentano copiosi lividi, gonfiori, lesioni, bruciori, sudori, rivi di sangue vivo, emanazioni di profumi ed effusione di raggi. 

Le stimmate invisibili sono invece interiori e percepibili solo dal soggetto. Entrambe hanno aspetti mutevoli o permanenti. Passano dalla visibilità all’invisibilità, dalla provvisorietà alla stabilità e viceversa. Appaiono ordinariamente in alcuni giorni della settimana o dell’anno liturgico come anche nei momenti di alta concentrazione spirituale e di prolungata preghiera.
 
Ricordiamo l’esperienza dei più celebri stimmatizzati. 

Trascorsi alcuni anni dalla famosa conversione, San Francesco d’Assisi eleva al Signore l’ardita preghiera di sperimentare nella propria carne i dolori della sua Passione, Il mattino del 14 settembre 1244, festa dell’Esaltazione della Croce, egli sale sul monte della Verna, dove c’è una chiesa, vi entra e s’intrattiene con il Signore. 

Assorto in Lui, all’improvviso vede un angelo che con dei raggi gli trafigge le mani, i piedi e il costato. 

Emozionato e dolente, nota nelle membra delle escrescenze oscure, da una parte simili alla capocchia di un chiodo arrugginito e dall’altra a una punta di chiodo ribadito. 

Nel fianco destro del torace osserva una ferita rossa, conforme a una rosa. 

Comprende subito il grande dono del Signore. Cerca immediatamente di nasconderlo, per impedire che i suoi frati improvvisino dei commenti fantasiosi ed erronei. 

Mostra le stimmate solo all’infermiere e alle autorità, perché passano emetterne un giudizio oggettivo. 

Cammina con difficoltà, sorretto dai suoi religiosi. Nei lunghi viaggi sale sulla groppa di un asino. Porge la manica del saio a chi tenta di baciargli una mano. Nei suoi scritti evita di spiegare il motivo e l’origine dei sorprendenti segni. 

Muore con le stimmate permanenti e in senso stretto si può dire che è l’unico e l’autentico stimmatizzato. 

I pontefici scrivono delle Bolle, per difendere la straordinaria autenticità dell’evento e nel 1727 Benedetto XI istituisce la festa annuale dell’impressione delle stimmate, da celebrarsi il 17 settembre. Gli Ordini francescani vi conferiscono un ampio rilievo spirituale e gli artisti si compiacciono di raffigurare Francesco con le stimmate. Segue

Padre Felice Artuso