Stefano Armellin con il pezzo 904 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Avatar. L'inconoscibilità delle cose in sè " Con Kant la filosofia moderna compie una svolta radicale : mostra nel modo più perentorio che le cose in sè stesse, esterne e indipendenti dalla conoscenza umana, non possono essere conosciute.
L'opposizione tra certezza e verità è definitiva...
il criticismo Kantiano è la consapevolezza dei limiti della ragione umana...
La conoscenza universale e necessaria non può dunque essere il semplice rispecchiamento di ciò che di fatto si presenta nell'esperienza, non può essere cioè derivata dall'esperienza ossia a posteriori ma è a priori rispetto all'esperienza, ossia non è ottenuta sulla base dell'esperienza ed è quindi indipendente da essa.
In Leibniz e Hume il rilievo di Kant non solo è già presente, ma è espresso con gli stessi termini. Ma è a questo punto che Kant introduce un elemento che porta oltre la filosofia precedente. La rivoluzione copernicana : non sia la conoscenza umana a regolarsi sulla natura degli -oggetti- ma all'opposto che siano gli -oggetti- a regolarsi sulla natura della conoscenza umana.
Sono gli oggetti a doversi regolare sulla nostra conoscenza la quale, può essere una conoscenza a priori e, avere quindi il carattere dell'universalità e necessità...
Noi delle cose non conosciamo a priori se non quello stesso che vi mettiamo...
Si conosce veramente ciò che si produce.
Che il Mondo sia rappresentazione la filosofia moderna lo sa sin da Cartesio. Kant mostra che le leggi che regolano il Mondo sono prodotte dallo Spirito umano. Le cose in sè sono inconoscibili. La conoscenza a priori, cioè universale e necessaria, è quindi una sintesi di sensibilità e di intelletto...
il termine: Critica ha il senso greco di -giudicare- e del -deliberare-, che stabiliscono ciò che deve essere affermato intorno a qualcosa.
La Critica della ragion pura, è quindi la scienza stessa (l'epistéme) in quanto stabilisce quali sono le condizioni che rendono possibili le conoscenze a priori, e mostra l'ambito all'interno del quale tali conoscenze hanno valore". Kant, di Emanuele Severino
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