giovedì 3 marzo 2011

1069 di 2013 ; Atto Quarto

Stefano Armellin con il pezzo 1069 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Atto Terzo clicca qui

Titolo : Atto Quarto. Revisione di un Capolavoro. Secondo Comandamento

Non nominare il Nome di Dio invano


Lo schermo del computer consente una visione simultanea di centinaia di pezzi in formato molto piccolo ma sufficiente a comprendere il ritmo delle immagini, proprio come una partitura musicale. Suggerisco al nuovo lettore di leggere anche i testi precedenti ( e seguenti) per capire come sia possibile che una inedita composizione d'immagini dell'arte contemporanea, possa fare non solo da supporto al Progetto The Opera applicato alla Basilica di San Pietro, ma rappresentare un'evoluzione visiva nella Storia Universale dell'Arte.

Oggi spiego il significato di numero complessivo del Poema visivo del XXI secolo: IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013, dal Giubileo della Misericordia al grande Giubileo del 2025 : La Porta del Cielo. 

Perchè 2013 pezzi e non 2012 ? Qui si vuole sottolineare con forza la prima partecipazione del Vaticano alla Biennale di Venezia 2013. Non ho partecipato, e nemmeno nell'edizione del 2015, ma il significato rimane lo stesso, on line sono presente ovunque si accenda un computer.

Inoltre, fatto molto più rilevante, una nuova percezione visiva si può innescare nella coscienza del pubblico del Mondo solo con una giusta massa critica di nuove immagini, appunto 2013 elaborate in un arco temporale di vent'anni : 1993 - 2013 cioé nel passaggio epocale fra XX e XXI secolo ; Poi il Prologo, e l'Epilogo che ho terminato il 26 dicembre 2013, proseguendo con gli aggiornamenti 2014, 2015, ... 

Non solo, all'interno di questo Capolavoro ne ho innestato un altro a parte: The Opera Collection Omaggio a Klee, 1353 pezzi realizzati (mille euro a pezzo) in un tempo ridotto, dal 14/03/2004 al 27/10/2005 in formato 21 x 30 cm. proprio per alzare il livello dell'immaginazione artistica. Diciamo : un allenamento serio per proseguire bene.

Ho notato che non solo funziona il percorso logico da 1 a 2013, ma funziona anche in modo casuale; Nel programma le opere si raccontano a coloro che si espongono ad esse. Ogni opera, come ogni persona, vive un istante di eternità. 

Permane purtroppo una diffidenza ideologica da parte di coloro che si occupano professionalmente di arti visive e sono lontani dal mondo cattolico. E' obsoleto continuare ancora oggi a costruire muri di pensiero che impediscono un dialogo leale fra le idee della cultura visiva internazionale. Viste soprattutto la gravissime emergenze planetarie che dobbiamo affrontare.

L'arte contemporanea non esclude nulla, perciò documenta anche l'aspetto pornografico dell'esistenza, ma il dovere del Capolavoro è prenderci per i capelli e tirarci fuori, anche un solo attimo prima di annegare nella mediocrità. 

Insegnare a vedere non vuol dire censurare, ma dire : Fai attenzione, in questo percorso di apprendimento ti rafforzi, in un altro percorso più ingannevole, scendi, ti indebolisci, cadi. Abbracci il male e ti perdi con esso. Perciò non si diventa forti quando non si cade mai ma quando s'impara a rialzarsi anche dopo molte cadute. Uscire così dal male per abbracciare il bene.

Capita alle persone come alle Istituzioni. Il capitolo 10, 1-3 del Siracide  su questo punto è chiarissimo :

"Un Governatore saggio educa il suo popolo,
l'autorità di un uomo assennato sarà ben ordinata.
Quale il Governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il Capo di una città, tali tutti gli abitanti.
Un Re senza formazione rovinerà il suo popolo;
una città prospererà per il senno dei capi."

Non si tratta di evitare il denaro (San Francesco, Patrono d'Italia lo considerava la merda del diavolo), ma per chi lo possiede, spenderlo bene per il Bene.

Il denaro è sia un mezzo sia l'ossigeno per vivere in questa società. E' giusto avere il denaro necessario per vivere, denaro guadagnato con dignità, onestamente.

La tecnologia poi fa la differenza in fatto di comunicazione e fruizione dell'opera d'arte. Il mio computer Samsung dal 2010 è l'assistente perfetto in questa Revisione insieme al mio Blog network.

Questo secondo capitolo-comandamento (Atto Quarto) si tiene al precedente e al seguente come il vagone di un treno ad alta velocità. 

E' comunque una tempesta spirituale quella che l'umanità sta vivendo. E la condizione non è quella della nave che potrebbe affondare, ma della nave da tempo sul fondo. 

Perciò siamo tutti su una specie di zattera, naufraghi di noi stessi. 

Il compito dell'arte è quello di tracciare la rotta verso terra, una terra in vista, una terra sicura; purtroppo, il tratto di mare che ci separa dalla salvezza è infestato da squali.

Stefano Armellin
(4.Continua)

Pompei, giovedì 3 marzo 2011 aggiornato a venerdì 9 dicembre 2011 e a martedì 27 agosto 2013 e a lunedì 6 aprile 2015