lunedì 17 ottobre 2011

1297 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1297 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

“Vede Dio chi vive bene, studia bene e prega bene” Sant'Agostino

"Schuster. Certe ferite non le può curare se non chi le ha prodotte, il miglior segno della presenza di Dio in un'anima si ha quando Egli ferisce in quell'intimo dell'essere, dove non può giungere che la sola spada di Dio".

Praticamente la storia del pensiero moderno é la storia di una cultura destinata a sfociare nell'ateismo...

Colui che formalizza per primo le prove dell'esistenza di Dio é Platone.

Sant'Anselmo d'Aosta (1033-1109) "Dio é per definizione colui di cui non si può pensare nulla di più grande". 

Hegel dà la sua preferenza alla prova ontologica : Solo la natura spirituale di Dio é il punto di partenza più degno e vero per il pensiero dell'Assoluto". Battista Mondin 

Prologo. Varazze. Assisi. Varazze. Con l'escursione di oggi festeggiamo il compleanno di Barbara (17) e il mio (32) . 

1992-1993-1994-1995-1996-1997-1998-1999-1 gennaio 2000, apertura del XXI secolo. Sono solo delle date, eppure hanno un significato anche per coloro che non ci fanno caso.

Questi anni formidabili...

Non posso dire molto sul futuro, non sono un indovino. E' certo che aver intuito lo schema di regia per il lungo giorno che va dalle 24.00 del 30 dicembre alle 24.00 del primo gennaio con in mezzo il passaggio al XXI secolo, da svolgersi in San Pietro mi fa sentire bene anche se questa idea non si potrà realizzare.

Ho intuito con 8/10 anni di anticipo un movimento preciso nel punto esatto dove si muove la ruota della storia. Che altro può volere un creativo ? Nulla. 

Mi lascio andare a migliorare dentro di me la Preghiera. Nient'altro.

Molto nuvoloso con piogge sparse. La gita é stata rinviata, tanto la montagna non si muove. Le nuvole non sono una scusa, Barbara e Eleonora non potevano venire e Silvia con il cuore in pace é rimasta a dormire, pensando che le amiche mi avessero avvisato. 

Puntuale con lo zaino ricolmo ho atteso invano. Stefano Armellin, domenica 15 novembre 1992


San Basilio il Grande (330-379) c
di Padre Felice Artuso

Nelle lettere ai monaci Basilio conferma le direttive delle Regole. 

Scrive: «Bisogna che ciascuno rimanga al suo posto e non oltrepassi ciò che gli compete… 

Bisogna accogliere i dolori in spirito di amore di Cristo» . 

Consiglia i superiori delle comunità di provvedere al giovane un’adeguata istruzione sugli impegni della vita monacale: 

«Ormai gli sia esposto tutto quanto è richiesto dalla precisa regola ascetica, e così egli si avvicini a questa vita dopo aver accettato volontariamente i combattimenti in difesa della Fede ed essersi sottomesso al piacevole giogo di Cristo» . 

Esorta i monaci a sopportare serenamente la persecuzione dei nemici, uniformandosi ai patimenti di Gesù, loro maestro: 

«Pensate che anche nelle insidie tese a nostro Signore, furono i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani a tramare l’inganno, e si trova che solo pochi del popolo accolsero genuinamente la sua dottrina… 

per questo non vi turbi mai il gran numero del popolo che, come l’acqua del mare, si lascia travolgere dai flutti» . 

Ammira davvero quei religiosi, che si distaccano realmente dalla mentalità mondana e accompagnano Gesù nella sua dolorosa salita al Calvario: 

«Questi uomini portano nel corpo la morte di Gesù, e prendendo la propria Croce, seguono Dio» .

Avendo poca salute, cresce nella compassione verso i malati, gli orfani e i poveri di ogni appartenenza. 

Visita sovente le sue comunità, che sono in costante crescita numerica. 

Esorta i monaci a non inventare tante necessità, a omettere gli atteggiamenti capricciosi, a escludere lo spirito di fazione e a perseverare nell’amore fervente.
 
Basilio incarica Gregorio, suo fratello minore, di comporre un trattato sulla verginità consacrata, per sconfiggere le erronee concezioni della vita monacale, incrementarne le vocazioni e consolidare in esse il desiderio di santità . 

Gregorio scrive il trattato chiestogli e lo termina con questa espressione, rivolta ai singoli chiamati: 

«Vogliamo che anche tu diventi uno di loro, facendoti crocifiggere assieme a Cristo, offrendoti a Dio come puro sacerdote, diventando puro sacrificio nell’assoluta purezza, preparandoti mediante la purezza all’avvento di Dio; 

così. avendo il cuore puro, anche tu potrai vedere Dio secondo la promessa di Dio e salvatore nostro Gesù Cristo» . 
Segue.

Padre Felice Artuso