sabato 12 novembre 2011

1324 di 2013 ; Satiro pompeiano

Stefano Armellin con il pezzo 1324 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Satiro pompeiano 

"ECCLESIASTE. Tutto deve essere gioioso bene perché tutto é uscito dalle mani di Dio (Gn 1,31).
Se qualcosa non ci appare tale, é che i nostri occhi non vedono bene, o forse per un attimo Dio sta provando la nostra fedeltà, ma la guarigione, ancora più dolce della salute, sta venendo, certamente é già alla porta. 

Se non c'é ancora gioia, é perché non siamo ancora entrati in Canaan, se non c'é gioia, é perché il trono di David non é ancora ben fermo.

Ma con Salomone il trono di David é finalmente saldo nella pace per sempre (2Sam 7, 12-16; 1Re 5,18), ed ecco che il grande re apre la bocca per dire le parole della sapienza : -vanità delle vanità, dice l'Ecclesiaste. Vanità delle vanità. Tutto é vanità-.

Il trono eterno di David, il tempio, Israele, le chiavi di Pietro, la Chiesa, i secoli cristiani : vanità delle vanità". 

Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp.229-230

"Gian Lorenzo Bernini...

il Wittkower rileva come nel periodo centrale dell'attività del Bernini, tra il 1640 e il 1655...

egli concepì l'idea di unificare tutte le arti verso un unico effetto imponente con la conseguenza anzi di un risultato rivoluzionario : la distinzione tradizionale delle arti in specie o categorie nettamente definite divenne una cosa sorpassata e persino assurda...

Il Bernini, é noto, si dedicò all'architettura in un secondo tempo e, certo, per volontà di Papa Urbano...

Apollo e Dafne che esprimono la simultaneità del moto in cui il panneggio si dinamicizza in funzione di una espressione diretta del contenuto psicologico del personaggio o del significato di un gesto. 

Questo é uno ed un solo, come confermato ampiamente dai disegni e dagli schizzi, e vale per la statua come per l'edificio e cioé quello di concentrarsi sull'essenziale, su una idea madre, su un tema centrale che é la ragione, la novità, l'essenza, il concetto, la flagranza dell'Opera, il combinato, sintetico tra inventio ed elocutio, anzi, più che sintetico, persino sinottico e sincopato.

Bernini si troverà a vivere per circa 70 anni sotto 8 pontefici, l'equilibrio precario fra grandi ambizioni e povertà, tra adulazione e protesta, tra epos e farsa. 

Spesso i pontefici condizionano la sua attività ma il più delle volte é l'artista a guidare la loro politica. 

E' Bernini a creare l'ambiente e non viceversa...

Bernini dunque é immerso nella sua città, nel suo spazio e anche nel suo tempo.

Tutta l'Opera architettonica del Bernini si può considerare come una variazione sul tema della centralità". P. Portoghesi

Tutta la mia Opera si può considerare come una variazione sul tema della Croce. Stefano Armellin

San Giovanni Cassiano (360-435) c
di Padre Felice Artuso

Nelle Conferenze spirituali Cassiano insegna la disciplina che occorre praticare nel monastero. Conferisce una prospettiva finale alle progettazioni e alle realizzazioni monacali. 

Indica la vetta del lungo e faticoso cammino di Fede di ogni consacrato al Signore. 

Ricorrendo alla sua grande capacità espressiva, educa i monaci a vigilare sulle facili defezioni e a mantenersi in perseverante movimento verso Dio, per entrare un giorno nella beatitudine celeste. 

Scrive: «Vedete dunque che esistono più gradi di perfezione. Da una vetta il Signore c’invita a salire sopra un’altra vetta ancora più alta. Chi s’è fatto beato e perfetto nel timore di Dio, passerà di virtù in virtù… 

Sarà ammesso all’intimità dell’amicizia con Dio e riceverà l’adozione dei figli» .
 
Cassiano conferma il suo saggio insegnamento, comportandosi in modo brillante ed esemplare. Da una parte respinge e combatte i vizi personali. Dall’altra cerca di crescere nell’osservanza delle virtù e attende di accedere alla visione beata di Dio.
 
Non reputa strettamente necessario comporre una regola monacale. 

Pensa di aver fatto molto, richiamando ai monaci l’approdo definitivo, rivelato specialmente dal Signore. 

Nei suoi scritti, che avranno un grandissimo influsso in Occidente, offre le migliori indicazioni, per perseverare nel serio e impegnativo itinerario. 

San Cesario d’Arles e sant’Onorato di Lérins, fondatori di nuove comunità monacali, s’ispirano al modello di vita consacrata, idealizzata da san Giovanni Cassiano. 

San Benedetto da Norcia redige la Regola monastica, basandosi anche sugli scritti di Cassiano e raccomanda ai suoi monaci di leggerli.
 
Giovanni muore probabilmente a Marsiglia nel monastero di San Vittore, dove ha trascorso i suoi ultimi anni. Chi ne conobbe la vita e l’insegnamento, lo presenta tutto proteso sul cammino della purificazione interiore, dell’ascesa spirituale, della perfezione, della santità e dell’unione definitiva con Dio, nostro Padre .

Padre Felice Artuso