Stefano Armellin con il pezzo 32 di 2013 del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013 |
Titolo : 5.Benedetto XVI a Napoli 21 ottobre 2007. C'è una Napoli nascosta, intima, segreta, difficile da raggiungere per Benedetto XVI (e oggi per Papa Francesco), una Napoli che il Papa può conoscere solo dai racconti degli stessi napoletani. Perchè un Papa non può camminare in modo anonimo per le vie della Città partenopea.Camminare attraverso il suo vissuto, la sua storia fatta di contraddizioni continue.
Il teatro quotidiano del mercato, della sua gente che vende e compra fra le processioni di Santi e, Madonne pellegrine che spuntano all'improvviso. E tutto si ferma per un attimo davanti a questa irruente sacralità di popolo. Crolla un balcone stracolmo di persone ed è una tragedia proprio mentre di sotto passa il Santo.
Poi, tutto riprende nel traffico assordante, nella calca umana che in alcune zone è disumana.Una facciata pulita accanto ad una che crolla.Un giardino in perfetto stato accanto a cumuli e cumuli di spazzatura non raccolta.I parchi e i palazzi del Regno di Napoli che vive dissolto in uno dei popoli più straordinari del Mondo.
La Napoli della malavita che va in chiesa e prega accanto alla Napoli devota. Il Papa non potrà incrociare gli sguardi dei bambini che corrono e giocano con niente, dei giovani che saltano la scuola per farsi un giro in moto senza casco, fermandosi su un belvedere marino per fumarsi distratti uno spinello, guardando l'isola di Capri e sognando l'impossibile, mentre il tempo dello studio se ne va e le prostitute occupano lunghi marciapiedi per la lunga notte del piacere.
Non può vedere i volti puliti di migliaia di giovani donne che quotidianamente si fanno belle, perchè tutte le donne del mondo aspettano un principe, ma le napoletane lo vogliono speciale, che esca veramente dal Vesuvio volando su un cavallo bianco e alato.
Benedetto XVI (e oggi Papa Francesco) non incrocerà la Napoli magica, di chi crede alle stelle sognando di vincere al Lotto per cambiare con i soldi la sua vita precaria. Qui Santità si arrangiano come possono. La laurea viene presa in strada dove la moneta gira nel sommerso. Nero.
E la precarietà è un'offesa per tutta questa energia male indirizzata, che non trova sfogo e finisce per morire ammazzata sulle strade. Benedetto XVI (e oggi Papa Francesco) non potrà toccare il cadavere ancora caldo di un giovane colpito da un proiettile vagante.
Ma sa che tutto questo succede, tutto questo è lì che accade mentre Lui, il Papa, Vicario di Cristo in Terra benedirà Napoli, questa gente la sua gente, questo popolo il suo popolo, che vuole ad ogni ora, ad ogni minuto, riscattarsi in nome del Cielo.
Perchè Napoli,Santità, è il Mondo,il nostro e vostro Mondo amato da Dio.
Stefano Armellin
Pompei, ottobre 2007 aggiornato a domenica 21 ottobre 2012 e a martedì 24 settembre 2013