martedì 8 luglio 2008

96 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 96 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Il Secondo Avvento . "Io Giovanni, vostro fratello e partecipe con voi della tribolazione, del regno e della perseveranza in Gesù, mi trovai nell'isola chiamata Patmos, a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Rapito in estasi nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente come di tromba, che gridava: scrivi in un libro ciò che vedi, e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatira, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea.

Mi voltai per vedere la voce che mi parlava; voltatomi, vidi sette candelabri d'oro e in mezzo ad essi uno simile a figlio d'uomo, vestito di una tunica lunga, vestito di una tunica lunga e cinto all'altezza del petto con una cintura d'oro.

La sua testa e i capelli erano bianchi come lana candida, come neve; e i suoi occhi come fiamma di fuoco; le sue gambe come prezioso bronzo fuso ardente nella fornace; la sua voce come fragore di molte acque; 

nella sua mano destra aveva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spalla acuminata a doppio taglio; e il suo aspetto uguagliava il sole quando risplende con tutta la sua forza (Apocalisse, 1,9-16)

Che il nuovo Testamento si chiuda come l'antico, con la profezia significa che l'evento decisivo deve ancora compiersi.

Infatti si devono ancora udire queste parole, le uniche che importa udire: -si, c'è un frutto per il giusto, sì, c'è un Dio che giudica sulla terra (Sal 58,12; Apocalisse 11,18).

Perciò l'Apocalisse é anzitutto in quanto libro profetico un libro scandaloso, entrato quasi a forza nel -canone- dopo tante lunghe discussioni, mentre composizione, attribuzione, datazione tutto resta da sempre incerto". Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, Adelphi pp. 791-792