Stefano Armellin con il pezzo 133 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Sul potere "Non si edifica un vero potere su facili vittorie". Canetti.
APOCALISSE "...-La salvezza viene dagli ebrei- che non hanno più il luogo del culto ma da venti secoli adorano -in spirito e verità- e sono essi stessi immolati come vittime espiatrici (Ml 1,11; Is 49,3).
-La salvezza viene dagli ebrei- che adorano quel che conoscono (Apocalisse 4,22), che possiedono da sempre il segreto della divina tenerezza, sebbene i dottori di Israele ignorino tutto (Apocalisse 3,10-12), sebbene gli ebrei siano figli di satana che non conoscono il Padre né il figlio (Apocalisse 8,44; 8,42).
E dagli ebrei possono riceverla i maledetti samaritani (Apocalisse 4, 39-42), i bastardi che abitano sulla terra santa (2 Re 17, 24-41) celebrandovi un culto separato, ai quali non era destinata la salvezza (Mt 10,5-6)". Sergio Quinzio, Op.Cit. 554 - 555
"Ma l'egoismo non é capace di sacrifizi. La perfetta uguaglianza é la base necessaria della libertà. Vale a dire é necessario che fra quelli frà quali il potere é diviso, non vi sia squilibrio di potere; e nessuno ne abbia più né meno di un altro.
Perché, come l'unità del potere porta il monarca ad abusarsene, e passare i limiti; così la maggioranza del potere, porta il maggiore ad abusarsene, e cercare di accrescerlo; e così (568) le democrazie vengono a ricadere nella monarchia.
Nella libertà non bisogna che l'uomo abbia sopra l'altro nessun avvantaggio se non di merito o di stima, in somma di cose che non possano essere né invidiate per parte degli altri, né abusate, e portate oltre i limiti da chi le possiede. Altrimenti nascono le invidie negli uni, il desiderio di maggior superiorità negli altri.
Questi cercano d'innalzarsi, quelli di non restare al di sotto, o di conseguire gli stessi vantaggi. Quindi fazioni, discordie, partiti, clientele, risse, guerre, e alla fine vittoria e preponderanza di un solo, e monarchia.
Il solo preservativo contro la troppa e nocevole disuguaglianza nello stato libero, é la natura, cioé le illusioni naturali, le quali diriggono l'egoismo e l'amor proprio, appunto a non voler nulla più degli altri, a sacrificarsi al comune, a mantenersi nella uguaglianza, a difendere il presente stato di cose, e rifiutare ogni singolarità e maggioranza, eccetto quella dei sacrifizi, dei pericoli, e delle virtù conducenti alla conservazione della libertà ed uguaglianza di tutti.
Ma spente le illusioni, scemata o tolta la natura, tornato in campo il basso egoismo fomentato dai vantaggi e dai mezzi di ingrandimento nei superiori, irritato negl'inferiori dalla stessa inferiorità, aggiunte le ricchezze, il lusso, le clientele, gl'impegni, le ambitiones, la filosofia, l'eloquenza, le arti, e le altre infinite corruzioni della società, le democrazie s'indebolirono, crollarono e finalmente caddero.
E come non vi sia peste, né maggiore né più certa a qualsivoglia stato pubblico, che la corruzione, e l'estinzione della natura". Giacomo Leopardi dallo Zibaldone di pensieri
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