Durante il percorso avvertono la sequenza di due fenomeni, segno della potente e attiva presenza di Dio. Sentono che la terra trema come accadde nelle antiche teofanie e nella morte di Gesù . Vedono venire dal Cielo un angelo luminoso, simile al misterioso vegliardo, descritto nel libro del profeta Daniele (Dn 7,9; 10,6).
Notano che egli si avvicina al sepolcro, rotola via la pietra sigillata, si siede sovrano sopra di essa; non dice una parola alle guardie che, sopraffatte, stramazzano dallo spavento; parla invece a loro, le invita ad entrare nel vano del sepolcro e a guardare dove Gesù era stato deposto.
Le donne obbediscono all’invito del messaggero celeste, entrano nel sepolcro, danno uno sguardo all’intorno e constatano che esso è vuoto; non c’è più Gesù crocifisso.
L'angelo spiega quindi a loro che egli è risorto e la tomba è ormai una memoria dello straordinario intervento di Dio.
Le manda poi dai discepoli ad annunciare che egli in virtù della sua divinità ha vinto la morte e li precederà in Galilea, dove ha iniziato a svolgere la missione pubblica.
Esse accolgono il sorprendente ed emozionante annuncio angelico. Per arrivare più in fretta dagli smarriti discepoli e comunicare a loro il lieto messaggio, si mettono a correre.
Mentre si spostano velocemente, il Risorto va loro incontro, le ferma e le saluta. Esse gioiscono nel rivederlo in un’inedita esistenza. Tentano di intrecciare con lui un rapporto di amicizia, amore e compagnia. Si prostrano davanti a lui, lo adorano, riconoscono implicitamente la sua divinità e tentano di baciargli i piedi.
Egli non acconsente che esse indugino e perdano il tempo in gesti affettuosi. Ripetendo il medesimo messaggio dell’angelo, le incarica di andare dai suoi fratelli, i discepoli, e di avvertirli che egli è risorto.
Le donne riprendono quindi la corsa e trasmettono agli apostoli la buona notizia, destinata ad essere conosciuta e vissuta da tutti i popoli della terra.
Diventano le prime testimoni del Risorto e per le comunità cristiane un modello da imitare.
Molte altre donne saranno protagoniste dell’evangelizzazione mediante la testimonianza verbale, l’istruzione, la catechesi, la preghiera e i vari servizi di accoglienza o di assistenza.
Più degli uomini nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali e nelle strutture civili s’impegneranno a diffondere la conoscenza del Vangelo. (segue)
Padre Felice Artuso