Titolo : Shakespeare " Dio, chi può dire : peggio non può andare ? Ora è peggio che mai. E può ancora peggiorare non è il peggio, finchè possiamo dire : questo è il peggio". Shakespeare Re Lear Atto IV
L’attuazione della risurrezione gloriosa c di Padre Felice Artuso
I Padri della Chiesa utilizzano lo stesso linguaggio analogico dell’apostolo. Parlano della dignità del corpo glorioso e immortale di Gesù e della nostra conformazione a Lui.
Infatti, in un discorso sulla risurrezione San Leone Magno attesta: «Quel che è stato trasformato è la qualità, la natura non è venuta meno: è stato reso impassibile quel corpo che poté essere crocifisso; è stato dotato d'immortalità il corpo che poté essere ucciso…
Noi non esitiamo per diffidenza, non restiamo sospesi in una attesa senza certezza; ma, una volta ricevuta la caparra della promessa, con gli occhi della fede già guardiamo le cose future, e, rallegrandoci per tale esaltazione della natura, già possediamo quello che crediamo» .
Il teologo ortodosso Cabasilas, che riassume il pensiero della tradizione orientale, scrive: «La risurrezione è la restaurazione della natura, cioè appartiene a quel genere di doni che Dio elargisce come crea senza la volontà della creatura, così pure ricreerà senza il suo concorso» .
Sulla risurrezione finale i teologi latini e odierni aggiungono qualche approfondimento concettuale. Asseriscono che Dio sta conducendo la creazione ad un alto livello di perfezione e non deluderà coloro che si sgomentano al pensiero della sofferenza e della morte, perché arriverà il momento in cui egli libererà l’umanità dalla vulnerabilità, dalla decadenza, dalla trepidazione e dalla morte.
Comunicherà ai giusti le sue proprietà divine. Li abbellirà in proporzione al grado di santità posseduta al termine della vita terrena.
Li spiritualizzerà da renderli splendenti, trasparenti e veloci come il pensiero.
Permetterà a loro di sperimentare la gioia della perfetta completezza. Coloro che avranno raggiunto un distinto grado di virtù, possederanno un corpo più bello, più glorioso degli altri.
Si compiaceranno di godere una permanente relazione con Dio e con tutte le creature, che sono in comunione di amore con lui.
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Padre Felice Artuso