mercoledì 21 gennaio 2009

294 di 2013 ; Uomo e ambiente

Stefano Armellin con il pezzo 294 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Uomo e ambiente " Il rischio più grosso che oggi noi corriamo è che il tema ambientale sia affrontato in forma riduttiva; oppure in forma contraddittoria : lo si afferma e si fa il contrario...l'uomo, ogni uomo, tende a espandere il più possibile il proprio potere, tende a non autolimitarsi nella comodità...è anticristiana una idolatria della natura, perchè la natura è creata è strumento". Mons. Volta 1990


Fiera del libro, Vittorio Veneto, mercoledì 7 febbraio 1996. Questa notte é arrivata la nuova fornitura di libri. La giornata é serena con un bel sole che non attenua però il freddo persistente. La gente del posto dice di non ricordare un freddo così pungente. Incasso lordo 1.020.000 lire. Stefano Armellin

Lo scandalo della croce nel nostro tempo di Padre Felice Artuso
Gli atei moderni assumono delle opinioni simili agli eretici antichi e medioevali. Riconoscono che Gesù fu uno straordinario trascinatore di folle e una persona pienamente coerente con quanto andava annunciando. 

Negano tuttavia la sua divinità e reputano che egli abbia percorso una via insensata, autolesiva, fallimentare e improponibile a qualsiasi. 

Sono parimenti convinti che la Chiesa, seguace di Gesù, illude le persone e impedisce che si affermino nel corso della loro vita. Pertanto ostacolano le sue molteplici iniziative e attività. In particolare alcuni elaborano satire sferzanti sulle sue liturgie, sui suoi dogmi di fede, sui suoi valori etici e sulle sue opere caritative. 

Altri assumo atteggiamenti più intransigenti e aggressivi. Non solo la sbeffeggiano con le loro invettive sarcastiche, ma la ostacolano severamente nella sua missione di «annunciare la Croce di Cristo come segno dell’amore universale di Dio e come fonte di ogni grazia» (NE 4). Non attenuano le difficoltà di intesa, di relazione e di collaborazione, ma le acuiscono e le aggravano.
 
La Chiesa non si spaventa, né si scoraggia, se è beffeggiata, se è tacciata di ipocrisia o di follia, neppure se le viene limitato il diritto di agire liberamente. 

Per longeva esperienza sa che la Croce è il suo potente vessillo e la sua unica gloria. 

Senza vendicare privilegi e sorretta dalla forza dello Spirito Santo, adotta lo stile missionario, proposto da Gesù. Imita anche l’eroismo che riscontra nei suoi primi discepoli. Si attiene specialmente all’esempio dell'apostolo Paolo, che ha accettato di apparire debole, insensato e spregevole, per convertire qualcuno all’adesione evangelica. 

Infatti egli ha confidato: «Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati» (1 Cor 4,10). 

La Chiesa è oggi realmente consapevole che deve collocarsi negli ultimi posti della società, per espletare in modo efficace il suo mandato. 

Educa i popoli ad apprezzare le sofferenze di Gesù, segno dell’onnipotente amore di Dio. Insegna a loro che la sua debolezza e la sua follia sono il più ricco patrimonio della tradizione cristiana, costituiscono la garanzia della potenza e della sapienza di Dio, occupano il centro della vita liturgica, distaccano dalle presunzioni ideologiche, diffondono la cultura della vita e umanizzano le società. 

Disapprova esplicitamente coloro che imbrogliano, insultano, sfruttano, aggrediscono e uccidono i propri simili. Chiede agli appartenenti ad altre culture di aprirsi al dialogo, per arrivare ad un comune accordo sul concetto della potenza e della sapienza divina. 

Reputa forti e sapienti coloro che si oppongono decisamente alla mediocrità, al lassismo, all’omertà e alla corruzione. Considera invece deboli e insensati coloro disgregano la società, per tutelare i propri interessi. 

segue

Padre Felice Artuso