sabato 31 gennaio 2009

304 di 2013 ; Ester

Stefano Armellin con il pezzo 304 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo: Ester : "...Oggi non ci sono ideologie o filosofie dominanti. C'è un silenzio culturale strano : non c'è un pensatore o un teologo che sia universalmente riconosciuto...La politica non è ispirata da grandi progetti ma ridotta a spartizione di ministeri o ad altri pragmatismi di basso profilo proprio a causa del silenzio culturale che ci circonda...".André Frossard 1990

In questo vuoto culturale globale emerge, dal 1983, The Opera Collection di Stefano Armellin


"Se l'individuo é principio di separazione e di differenza, é impossibile sostenere che egli possa essere anche principio di unificazione e di comunanza. La comprensione tra gli individui é un equivoco continuo. Siamo bambini che corrono dietro alle rondini, se speriamo che gli uomini si capiscano veramente e che su questo capirsi si possa fondare la pace sulla terra.

Ormai é società anche l'insieme dei rapporti che legano tra di loro tutti i Popoli della Terra.

La critica autentica alla violenza può essere condotta solo se ci si porta al di là della cultura dominante, anzi, al di là dell'anima dell'Occidente al di là, cioé, del nichilismo.

Le esortazioni alla pace non sono retorica. E tuttavia rimangono inascoltate, si mostrano inefficaci. Lo sono sempre state.

E' indubbiamente di grande importanza la denuncia del pericolo. Ma ancora più importante sono le terapie. Qui le difficoltà diventano gigantesche...ma sia l'Urss prima e la Russia ora, sia gli USA hanno interesse ad uscire da una situazione che conduce alla fine dell'umanità anche in assenza del conflitto naturale". Emanuele Severino


Il Battesimo  di Padre Felice Artuso

I dati biblici

Il popolo d’Israele si sottoponeva a diversi lavacri di purificazione, per stare degnamente alla presenza di Dio, riconoscere il suo indiscutibile ruolo di guida e lasciarsi condurre da Lui. 

Per tre volte Giovanni Battista immergeva e riemergeva dall’acqua i penitenti, che desiderano predisporsi ad accogliere la venuta del Signore (Mc 1,3). 

In una delle ultime apparizioni Gesù affida ai discepoli la missione di predicare il Vangelo a tutte le nazioni e inserirle in Dio, battezzandole nel nome della Trinità: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). 

Essi eseguono il mandato del Signore. Annunciano il Vangelo ricevuto, educano la gente a credere nell’opera salvifica di Gesù e battezzano nel suo nome. In seguito battezzano nel nome della SS. Trinità tutti quelli che accettano i primi elementi di fede, decidono di morire a se stessi e intraprendono un cammino di radicale conversione a Dio, che li ha eletti ad una nuova vita . 

Per conferire il sacramento, adottano il rito battesimale, usato dal Battista. Pongono anzitutto questa domanda a chi ha ascoltato il loro annuncio: Credi tu che Gesù è il Messia e il Signore ? 

Se l’interrogato dà a loro una risposta affermativa, lo accompagnano nell’alveo di un corso fluviale (At 8,38) o in un ampio recipiente casalingo (At 16,13-15.33) e lo battezzano con la triplice immersione e l’emersione dall’acqua. 

Negli anni seguenti all’interno dei luoghi di culto scavano delle vasche ottagonali o circolari, che evocano il sepolcro di Gesù come anche l’utero della madre Chiesa, da cui scaturisce la nuova vita purificata dal peccato. 

Conducono nelle vasche i credenti in Gesù, ripetono su di loro lo stesso rito di immersione ed emersione, e proferiscono la formula sacramentale: Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. 

Introducono poi i battezzati nella sala di convegno e li vestono con una tunica bianca, segno della dignità acquisita e dell’inizio di un nuovo modo di vivere nel Mondo. 

Evocano gli effetti salutari del Battesimo, basandosi sul trapasso biblico del diluvio (1 Pt 3,19-21) e sull’attraversata prodigiosa del Mar Rosso (1 Cor 10,1-2). 

Richiamano specialmente il cammino pasquale di Gesù dall’incarnazione alla fase finale della sua vita, conclusa con la crocifissione, la morte, la sepoltura e la risurrezione gloriosa. 

Tramite questa simbologia i battezzati percepiscono di venire strettamente incorporati in Gesù, che guida i credenti in Lui dalla dipendenza al peccato alla libertà della grazia divina, dalle tenebre interiori alla luce della fede, dalla rinuncia ai costumi pagani alla testimonianza della misericordia di Dio, dalla dipendenza delle culture dominanti all’impegno di vivere in comunione con l’insegnamento della Chiesa (Mt 22,11; Fil 3,20-21).
 
segue

Padre Felice Artuso, Assistente spirituale del Gruppo Stati Uniti del Mondo