Nelle sue lettere Paolo insiste che il primo sacramento consacra il battezzato a Dio Padre, lo costituisce suo figlio adottivo, lo innesta in Gesù Cristo redentore, lo rende partecipe della vita trinitaria e lo introduce nella Chiesa, popolo proteso verso la patria eterna.
Evoca il mutamento esistenziale del battezzato, usando questa serie di verbi: essere crocifisso con Cristo, soffrire con Cristo, morire con Cristo, risuscitare con Cristo, vivere con Cristo, sedere con Cristo alla destra di Dio, essere esaltato e glorificato.
Il cristiano, che corrisponde alla vocazione ricevuta, abbandona le voluttà del passato, accetta il progetto salvifico di Dio, nasce alla figliolanza divina, si unisce a Gesù, vittorioso sulla morte, porta il peso delle responsabilità quotidiane e attende di passare alla gloria eterna: «Se siete risuscitati con Cristo, cercate le cose del cielo, dov’è assiso alla destra del Padre. Siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio» (Col 3,2-3); «Se moriamo con Lui, vivremo anche con Lui; se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo» (2 Tm 2,11-12).
Se invece trascura questi aspetti battesimali, rifiuta il grande dono della redenzione, offende Dio, si separa dalla fede apostolica, si chiude in se stesso, vive in uno stato di menzogna e si espone all’infamia.
Dall’inizio della conversione alla fede cristiana l’apostolo si pone in permanente ripudio di quella mentalità umana, dominata dal maligno. Sperimenta il distacco dalle realtà transitorie, si attiene a tutto ciò che è giusto, vero, nobile, amabile e onorato (Fil 4,8), applica a se stesso quello che il Padre celeste disse a Gesù, quando uscì dall’acqua del Giordano: «Tu sei il Figlio mio prediletto» (Mc 1,11).
E confida: «Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal 2,20). Attende quindi il giorno, l’ora e il momento di entrare con Cristo nella beatitudine di Dio (Rm 8,17).
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Padre Felice Artuso, Assistente spirituale Gruppo Stati Uniti del Mondo