sabato 26 settembre 2009

542 di 2013 ; Pensieri sulla Croce

Stefano Armellin con il pezzo 542 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Pensieri sulla Croce : "L'uomo ha bisogno soltanto di Dio".
Ludwig Wittgenstein 30 aprile 2016 

"Comprendi gli uomini! tutte le volte che ti verrebbe di odiarli, sforzati tuttavia di comprenderli. Vivi nella quiete interiore! Ma come raggiungi questa quiete interiore ? soltanto in quanto vivo come piace a Dio! Solo così è possibile sopportare la vita". L.W. 6 maggio 1916



L’Unzione degli infermi. Dio libera dalla sofferenza, di Padre Felice Artuso

L’uomo è la più perfetta creatura che conosciamo, ma ha una corporeità effimera. 

Per la sua inconsistenza «è come l’erba e tutta la sua gloria è come il fiore del campo» (Is 40,6). 

Quando è colpito da una malattia, si preoccupa di sconfiggerla, per evitare la sofferenza, l’infermità, la solitudine e la morte. Gli antichi pensavano che le patologie fossero una punizione delle divinità (1 Re 17,17). 

Temevano molto le disfunzioni organiche, perché non c’erano ancora i medici con una qualifica scientifica. Tentavano di togliere le malattie con delle erbe o con degli unguenti e affidandosi ai sacerdoti, che intercedevano presso i loro dèi. 

Gli ebrei adottavano gli stessi mezzi degli altri popoli. In particolare usavano l’olio dell’ulivo, per purificare i malati e lenire i loro dolori (Lv 14,10-32). Pregavano inoltre Dio, perché concedesse ad essi la salute, la serenità e l’allungamento della vita (Sal 6,3; 32,5;38,5). 

Nei momenti di grande tensione sociale i profeti annunciano che Dio interverrà personalmente, perdonerà le colpe di ognuno, guarirà le gravi infermità del suo popolo, lo libererà dalle affliggenti paure, lo radunerà nei luoghi santi, gli procurerà prosperità e lo colmerà di immensa gioia .
 
Gesù, medico delle anime e dei corpi, manifesta ed attua la volontà salvifica di Dio. Nei suoi spostamenti incontra diversi ammalati, che si affidano a Lui. Egli ne prova compassione, li risana, li rivaluta, concede ad essi di inserirsi nella società e di prepararsi all’accesso della vita gloriosa (Mc 3,1-5; 10,46-52; Mt 15,29-31). 

S’identifica con il buon samaritano, che nel suo percorso vede un morente, lo soccorre con prontezza e si preoccupa di riportarlo in salute (Lc 10,29-37). 

Attende di ricevere il battesimo di sangue, per purificare gli uomini ed unirli al Suo passaggio pasquale (Lc 12,50). Incarica anche i suoi discepoli di curare i malati, perché ricuperino la salute fisica e godano la bellezza della vita. Inviandoli per le strade d’Israele, affida a loro il mandato di annunciare il Vangelo udito e di sanare gli afflitti, che incontrano: «Strada facendo, predicate che il Regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi … curate i lebbrosi» (Mt 10,7-8). 

Dopo la sua risurrezione manda infine i suoi discepoli per tutto il mondo, perché predichino il Vangelo e guariscano i malati (Mc 16,17-18). Promette inoltre a loro di accompagnarli con la sua graziosa e rassicurante presenza (Mt 28,20; 2 Cor 12,9). Segue.

Padre Felice Artuso