"In una guerra, è raro che i vincitori siano favorevoli ad accelerare i negoziati: più si prolunga il conflitto maggiori sono le possibilità di trattare in una posizione di forza. L'unico timore è che, spingendosi troppo oltre, si possa provocare l'intervento di forze esterne, privandosi così dei frutti della vittoria...
in Italia, il Primo ministro si limita a presiedere una coalizione di forze autonome; è il rappresentante di un equilibrio politico non un'autorità con poteri esecutivi. Non prende decisioni ma se ne fa interprete". Henri Kissinger
Prospetto storico dell’Ordine presbiterale c di Padre Felice Artuso
Citiamo due espressioni conciliari, che concernono l’Ordine sacro,
La prima espressione: «In virtù del sacramento dell’Ordine, ad immagine di Cristo, sommo ed eterno sacerdote, (i presbiteri) sono consacrati per predicare il Vangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto divino, quali veri sacerdoti del Nuovo Testamento» (LG 28).
La seconda espressione: «Avendo ricevuto una nuova consacrazione a Dio mediante l’ordinazione, vengono elevati alla condizione di strumenti vivi di Cristo sacerdote, per proseguire nel tempo la sua mirabile opera…
Ogni sacerdote, nel modo che gli è proprio, tiene quindi il posto di Cristo» (PO 12).
Attenendosi all’insegnamento conciliare, il Compendio del Catechismo universale della Chiesa, che espone in modo sistematico e sintetico i principali contenuti della nostra fede, specifica: «Per un particolare dono dello Spirito Santo, (Ordine sacro) permette di esercitare una sacra potestà a nome e con l’autorità di Cristo a servizio del popolo di Dio» .
I gesti liturgici dell’ordinazione segnalano le funzioni assegnate al nuovo presbitero.
La prostrazione dell’ordinando sul pavimento simboleggia l’agonia di Gesù nel Getsemani e la sua completa sottomissione alla volontà del Padre.
L’imposizione della mani del vescovo e dei presbiteri sul capo dell’ordinando indica l’effusione trasformante dello Spirito Santo.
La sistemazione perpendicolare della stola sulle spalle del nuovo consacrato segnala l’oneroso servizio che Dio gli affida.
La sovrapposizione della casula sul presbitero richiama il manto regale che i soldati addossarono a Gesù, dileggiato e straziato.
La consegna a lui della patena e del calice associa al sacrificio eucaristico e conforma a Gesù sofferente.
L’unzione delle sue mani evidenzia il mandato di guidare il popolo sulla via della libertà, della fraternità, della vita imperitura.
La sua unzione accentua anche il conferimento della missione di santificare la gente con l’annuncio evangelico, con l’amministrazione dei sacramenti, con la difesa dai valori cristiani e con il fermo rifiuto delle ideologie totalizzanti. segue
Padre Felice Artuso