venerdì 5 febbraio 2010

677 di 2013 ; il Capo

Stefano Armellin con il pezzo 677 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Capo : "Un Capo conosce molto poco il Mondo che lo circonda, e molto poco riesce a trasformarlo. Quanto più grandi sono le responsabilità che un Capo si assume, tanto più grandi sono gli ostacoli che egli incontra nel conoscere e nell'agire". Melograni

"Dal 1977 al 1983 il potere distruttivo totale delle armi nucleari strategiche sovietiche e americane è sceso da 13.875 megatoni a 9.721". Vacca

"I sovietici fanno raramente la voce grossa, quando capiscono di trovarsi di fronte a un avversario forte che fa sul serio...

Nessuno è riuscito ancora a trovare un modo per ottenere al tavolo delle trattative quello che non si è riusciti a ottenere sul campo di battaglia". Kissinger

"Ma la Parola profetica s'impone dall'esterno, è il Fuori, il peso e la sofferenza del Fuori. La Parola profetica è in origine dialogo. La profezia è una mimica viva. 

Chiedere un segno non è volere una prova ma che il messaggio prenda forma concreta e corporea è un desiderare che lo spirito si esprima più perfettamente, più autenticamente che per mezzo di una parola : che la Parola s'incarni". Blanchot

2 Teologia e rito del Matrimonio di Padre Felice Artuso
I Padri della Chiesa riconoscono che il Matrimonio cristiano ha un valore sacramentale e si fonda sull’Amore di Gesù Cristo. 

Assicurano che il Matrimonio, se è vissuto secondo la volontà di Dio, incrementa la dignità personale e conferisce piacevolezza alla famiglia. Nel Medioevo i teologi precisano che esso è un rimedio alla concupiscenza ed un segno della nuova ed eterna alleanza. Affermano che è essenzialmente necessario alla trasmissione della vita e alla prosperità della società. Esige ovviamente fedeltà, intesa e rispetto dei reciproci ruoli.
 
I teologi odierni esaltano la bellezza del Matrimonio, che promuove l’accordo e l’accoglienza della vita. Scorgono nel vincolo matrimoniale un segno della comunione trinitaria e del sacrificio di Gesù per la Chiesa (Ef 5,31-32). 

Insegnano che nel Battesimo e nella Cresima Dio Padre configura i neofiti a Gesù, morto e risorto, mentre nel Matrimonio concede agli sposi una grazia, che li vincola a suo Figlio. 

Inoltre con l’invio del suo Santo Spirito sigilla l’amore degli sposi (1 Cor 7,10-11). Affida poi ad essi la missione di superare la tendenza generale alle chiusure, agli egoismi, agli individualismi e ai permissivismi sessuali. 

Chiede parimenti a loro di prediligere la preghiera familiare, di testimoniare l’amore nuziale di Gesù Cristo per l’umanità come pure di liberare le persone dalle angustie, dalle preoccupazioni e dalle oppressioni.
 
Secondo il Concilio Ecumenico Vaticano II Gesù stesso, «viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del matrimonio … rimane con loro perché, come egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per lei, così anche i coniugi possano amarsi l’un l’altro fedelmente per sempre con mutua dedizione» (GS 48). 

Egli li accompagna personalmente, perché essi realizzino il «mistero d’amore che ha rivelato al mondo con la morte e la risurrezione» (GS 52). 

Dona ai coniugi la forza di sostenersi a vicenda, di portare unanimi la loro croce, di dominare la noia delle cose ripetitive, di dedicarsi momenti di dialogo, di respingere il rimpianto romantico delle stupidaggini giovanili, di evitare le eccessive preoccupazioni sulle complesse programmazioni o sui frustranti fallimenti, di condividere le sofferenze dei coniugi disagiati, di accettare con gioia il dono dei figli e di educarli nella fede, che umanizza le persone. Segue

Padre Felice Artuso