"Ma essi appunto non sanno capire la forza di un'immagine che arricchisce più della più grande ricchezza".Robert Musil
Teologia e rito del Matrimonio b di Padre Felice Artuso
Nel giorno delle nozze gli sposi sorridono ripetutamente ai parenti e agli amici, che partecipano alla loro festa.
Nella chiesa, che hanno scelto, commemorano il loro Battesimo e il presidente dell’assemblea li asperge con l’acqua benedetta.
Dopo la proclamazione e l’ascolto della Parola di Dio, si stringono le mani, si scambiano il libero consenso e si consegnano l’uno all’altro.
Si dicono: Ti consegno quest’anello, simbolo del legame che contraggo con te.
Cedono al coniuge la propria persona, costituita di una singolare sensibilità e di un’ampia gamma di aspettative. Coniugati (cum jugum), intendono stare definitivamente appaiati. Iniziano dunque a camminare con pari passo sotto un solo e pesante giogo.
Seguono Gesù, mite ed umile di cuore che procede verso il Calvario, gravato dall’ingiusto patibolo (Mt 11,19-20).
Imitano Lui, che muore consegnandosi nelle mani del Padre celeste e nel sacramento eucaristico si consegna all’assemblea liturgica.
Danno il primato all’amore, muoiono a se stessi, si crocifiggono e si pongono in un atteggiamento di fedele alleanza.
Nelle mutevoli situazioni quotidiane si servono, si sacrificano e accettano tutto per superare qualsiasi imprevisto (Gv 15,13).
Collocatisi nel posto giusto, condividono le loro responsabilità, si completano, si correggono e si perfezionano interiormente.
Giovanni Paolo II scrive sulla realtà sacramentale del Matrimonio, estranea dalle altre fluide concezioni: «Gli sposi partecipano e sono chiamati a vivere la carità stessa di Cristo che si dona sulla Croce… Sono il richiamo permanente per la Chiesa di ciò che è accaduto sulla Croce» .
La formula rituale chiarisce il senso della radicale consacrazione dei coniugi: «Io, NN, accolgo te, NN, come mia sposa (mio sposo), e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita» .
Il Signore accetta la reciproca consacrazione degli sposi. Benedice la loro alleanza coniugale. Unisce entrambi in una sola carne (Gn 2,24; Mc 10,8) e li inserisce nelle sue piaghe gloriose. Li costituisce anche sua Chiesa domestica , rimanendo sempre con loro mediante la sua inesauribile grazia. Segue
Padre Felice Artuso Direttore spirituale Gruppo Stati Uniti del Mondo