Stefano Armellin con il pezzo 734 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Da Gauguin ad Armellin "La Fede para tutti i colpi. La Fede trasforma il veleno in acqua cristallina...chi aiuta,viene sempre aiutato...c'è molta gente che non riesce -semplicemente non riesce- a chiedere aiuto...". Paulo Coelho
"Noi viviamo il chiudersi di una parabola, iniziata nel neolitico, con la quale è cominciata la storia e con la quale potrebbe mutare il senso di vivere la storia. La possibilità di ricondurre ad una narrazione unitaria la vicenda del genere umano ha avuto inizio con il neolitico e si chiude oggi (1990)...
La percezione del Pianeta come una sola città...comprensione della reciprocità...siamo chiamati ad un mutamento profondo, è in questione la salvezza del Mondo".
Padre Ernesto Balducci
"Nell'arte, noi ammiriamo anzitutto l'opera, e solo secondariamente le qualità fisiche e psichiche di chi l'ha fatta". Umberto Eco
"...dove comincia l'esecuzione di un quadro, e dove finisce ?
Nel preciso momento in cui le più intense emozioni si fondono nelle profondità di un essere, nel momento in cui esplodono e prorompono come lava da un vulcano, non avviene qualche cosa che è come il fiorire di un'opera improvvisamente creata, un'opera brutale, se si vuole, e tuttavia grande e di aspetto sovrumano ?
I freddi calcoli della ragione non hanno presieduto a questa nascita; chi sa quando, nelle profondità dell'anima dell'artista, l'opera ebbe inizio, forse inconsciamente ?
Donde veniamo ? chi siamo ? dove andiamo ? ciò che nella natura è più generale e quindi più vago, la sua forza interiore l'essenza di un'opera, incorporea e di un ordine più elevato, sta precisamente in ciò che non è espresso, è l'implicito risultato delle linee, senza colore o parole; non ha esistenza materiale...
Ho voluto stabilire il diritto di osare qualunque cosa (scrisse Gauguin prima di morire) il pubblico non mi deve nulla, perchè i miei risultati pittorici sono solo relativamente buoni, ma i pittori che oggi si giovano di questa libertà, qualche cosa mi devono". Paul Gauguin
"L'arte ellenistica amava le opere violente e veementi : voleva impressionare, e ci riusciva...l'arte aveva perduto ormai in larga misura il suo antico vincolo con la magia e la religione.
Pompei. Ercolano. Stabia. Roma. Pantheon 130 Dopo Cristo, non si avverte alcun senso di peso : l'enorme cupola pare librarsi libera come una seconda cupola celeste. I romani erano un popolo pratico senza gusto per le creazioni della fantasia ". Gombrich
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