sabato 24 aprile 2010

755 di 2013 ; Chi sa perdonare sa anche amare

Stefano Armellin con il pezzo 755 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013





Titolo : Chi sa perdonare sa anche amare "...a me par buono tutto ciò che esiste, la vita come la morte, il peccato come la santità, l'intelligenza come la stoltezza, tutto dev'essere così, tutto richiede solamente il mio accordo, la mia buona volontà, la mia amorosa comprensione, e così per me tutto è bene, nulla mi può far male...

Forse è questo ciò che impedisce di trovar la pace: le troppe parole...

Anche in lui, nel tuo grande maestro mi son più care le cose che le parole, la sua vita e i suoi fatti più che i suoi discorsi : sono più importanti gli atti della sua mano che le sue opinioni. 

Non nella parola, non nel pensiero, vedo la sua grandezza, ma nella vita, nell'azione...". 
H.Hesse, da Siddharta

"Solo una concezione mistica della geometria come quella pitagorica poteva suscitare il grado di concentrazione indispensabile agli inizi di questa scienza... 

Siamo tutti d'accordo sul fatto che l'astronomia derivi dall'astrologia e la chimica dall'alchimia; ma questa successione che è interpretata come un progresso, implica invece una diminuzione di concentrazione. 

L'astrologia e l'alchimia, essendo trascendenti, rappresentano una contemplazione della verità eterna attraverso i simboli forniti dal moto degli astri e dalla combinazione degli elementi. L'astronomia e la chimica sono forme degradate di queste scienze; l'astrologia e l'alchimia ridotte ad arti magiche sono forme ancor più degradate...

Non vi è concentrazione perfetta all'infuori di quella religiosa". Simone Weil

"Raffaello 1483/1520, Bellini, Giorgione, Tiziano, Correggio 1489/1534 sfruttò ancor più di Tiziano, la scoperta della possibilità di equilibrare le forme mediante il colore e la luce, e di far convergere il nostro sguardo nei punti voluti.
Siamo noi che accorriamo con il pastore verso la scenza, siamo noi a vedere ciò che egli vede : il miracolo della luce che rischiarò le tenebre, di cui parla il Vangelo di Giovanni.

In arte, non si può parlare di progresso nel senso in cui se ne parla nel campo della cultura. Un'opera d'arte gotica può essere altrettanto grande di un'opera del rinascimento". Gombrich