Stefano Armellin con il pezzo 772 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Urìa : "Alle altre barbarie umane da me altrove notate si aggiunga la pederastia, snaturatezza infame che fu pure ed è comunissima in Oriente (per non dire altro) e non fu solo propria dei barbari ma di tutta una nazione così civile come la greca...
E Saffo con tanta tenerezza canta la sua innamorata.
Quanto noccia questo infame vizio alla società ed alla moltiplicazione del genere umano, è manifesto ecc. Aggiungansi similmente gli spettacoli dè gladiatori, e l'altre barbarie romane ec. (15 marzo 1824)...
Tutti siamo naturalmente inclinati a stimar noi medesimi uguali a chi ci è superiore, superiori agli uguali, maggiori di ogni comparazione cogl'inferiori; in somma ad innalzare il merito proprio sopra quel degli altri fuor di modo e ragione.
Questo è natura universale, e vien da una sorgente comune a tutti...
il piacere...non vien mai se non inaspettato; e colà dove noi non lo cercavamo, non che lo sperassimo". Giacomo Leopardi
"Cerco di fare immagini che siano universalmente leggibili e di immediata comprensione. Quanti cerchino una risposta semplice alle domande che esse pongono rimarranno probabilmente sconcertati.
Un artista è il portavoce di una società in un determinato punto della storia. Il suo linguaggio è determinato dalla sua percezione del mondo in cui vive.
Egli si rende tramite tra ciò che è e ciò che potrebbe essere.
Se un artista è davvero onesto con se stesso e la sua cultura, lascia che la cultura parli attraverso di lui imponendo il meno possibile il proprio ego.
Dove non c'è mistero, c'è solo propaganda...assorbo informazioni a un ritmo sempre più alto. Come chiunque altro...
La tecnologia si muove forse a un passo più rapido di quello che riusciamo a tenere...".
Keith Haring
"Delacroix ; Courbet; Manet 1832/1883 ; Manet l'idea che ogni pittura della natura debba essere finita sul posto non solo richiedeva un capovolgimento delle abitudini e una rinuncia alle comodità ma doveva fatalmente portare a nuove tecniche.
I primi visitatori dell'esposizione impressionista che si imbatterono in tali quadri non vi ravvisarono che una confusione di pennellate arbitrarie e pensarono che i pittori fossero pazzi. Il nuovo senso di libertà e di potenza che questi artisti provavano doveva certo essere inebriante e doveva ripagarli dell'intensa ostilità e delle molte delusioni subite.
Per quanto tenace e aspra fosse l'incomprensione del pubblico il trionfo dell'impressionismo fu completo". Gombrich
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