Stefano Armellin con il pezzo 771 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : La grande arte : " Con il trascorrere del tempo, ci accorgiamo che la grande arte è proprio quella che presenta questa forte specificità territoriale, sociale, religiosa, ma che è anche capace di parlare a tutto il Mondo con il linguaggio della bellezza e della verità.
Il conflitto tra globalizzazione e difesa dell'identità culturale è risolto dall'arte.
Ma in modo molto più evidente e più legato alla realtà quotidiana potrebbe essere l'artigianato artistico a svolgere questa funzione...
Sono convinto che restituendo agli artigiani artistici la loro importanza culturale e riconoscendo il peso produttivo ed economico della loro attività, anche la -grande- arte troverebbe nuove energie per la propria ricerca, rivitalizzando il mercato". Stefano Zecchi
Gli uomini sarebbero felici se non avessero cercato e non cercassero di esserlo. Così molte nazioni o paesi sarebbero ricchi e felici (di felicità nazionale) se il governo anche con ottima e sincera intenzione, non cercasse (4042) di farli tali, usando a questo effetto dei mezzi (qualunque) in cose dove l'unico mezzo che convenga si è non usarne alcuno, lasciar far la natura, come per esempio nel commercio ch'è più prospero quanto è più libero, e men se ne impaccia il governo.
Similmente dicasi de' filosofi ecc. Del resto la vita umana è come il commercio; tanto più prospera quanto men gli uomini, i filosofi ecc. se ne impacciano, men procurano la sua felicità, lasciano più far la natura". Giacomo Leopardi 7 marzo 1824
"L'uomo d'affari o la giunta municipale che progettavano una nuova fabbrica, una stazione FS, un edificio scolastico o un museo pretendevano l'arte in cambio del loro denaro.
A peggiorare la situazione, la rivoluzione industriale e la decadenza dell'artigianato il sorgere di un nuovo ceto medio che perlopiù mancava di tradizioni e lo smercio di prodotti volgari e a buon mercato gabellati per arte avevano determinato nel pubblico una decadenza del gusto.
Fra artisti e pubblico la sfiducia era reciproca.
Fu solo nell'800 che si aprì un vero e proprio abisso tra gli artisti di successo (che contribuivano all'arte ufficiale) e gli anticonformisti, apprezzati in genere solo dopo la morte.
Corot come Lorrain e come Turner non esitò mai a popolare la scena con figure del passato classico o biblico, e fu proprio questa inclinazione poetica ad assicurargli un giorno la sua fama internazionale". Gombrich
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