venerdì 18 giugno 2010

810 di 2013 ; Colombo

Stefano Armellin con il pezzo 810 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Colombo "Se al presente tu, ed io, e tutti i nostri compagni, non fossimo in su queste navi, in mezzo di questo mare, in questa solitudine incognita, in istato incerto e rischioso quanto si voglia; in quale altra condizione di vita ci troveremo essere ? in che saremmo occupati ? in che modo passeremmo questi giorni ?

Forse più lietamente ? o non saremmo anzi in qualche maggior travaglio o sollecitudine, ovvero pieni di noia ? Che vuol dire uno stato libero da incertezza e pericolo ? se contento e felice, quello è da preferire a qualunque altro; se tedioso e misero, non veggo a quale altro stato non sia da posporre.

Quando altro frutto non ci venga da questa navigazione, a me pare che ella ci sia profittevolissima in quanto che per un tempo essa ci tiene liberi dalla noia, ci fa cara la vita, ci fa pregevoli molte cose che altrimenti non avremo in considerazione.

In somma tutti questi segni raccolti insieme, per molto che io voglia essere diffidente, mi tengono pure in aspettativa grande e buona". Giacomo Leopardi


Il martirio è un atto di fede e di amore b di Padre Felice Artuso
Il martire sa che il Battesimo toglie il peccato, inserisce nel Regno di Dio ed esige un nuovo stile di vita. 

Nello svolgimento del processo pubblico respinge le lusinghiere offerte, presentategli dagli spavaldi e intolleranti giudici. Incurante di un profitto immediato, accetta la loro condanna e affronta con tremore le torture degli spietati aguzzini. Esterna così il suo vincolo d’amore con Gesù, amico, maestro, sposo, pastore, liberatore, trionfatore sulla morte e trastullatore del creato. 

Dimostra anche di voler dipendere totalmente da Lui e di rifiutare fermamente i ricatti dei singoli individui. Per contribuire alla redenzione e alla trasformazione del Mondo, attua letteralmente questa norma evangelica: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori» (Mt 5,44). 

Non inveisce, né impreca contro di loro come fanno ordinariamente i privi di Fede nel Signore. Prega invece con semplicità perché essi riconoscano le loro brutalità e mutino la loro condotta. Si consegna poi nelle mani del Signore autore, mediatore e perfezionatore del creato. 

Ammirando questo speciale tipo di testimonianza cristiana, il Concilio Vaticano II dichiara: «il martirio col quale il discepolo è reso simile al Maestro, che liberamente accetta la morte per la salvezza del Mondo… è stimato dalla Chiesa quale insigne e suprema prova di carità» (LG 42). 

Immersi in un Mondo secolarizzato zeppo d’ingerenze coercitive e di strutture inumane, fino al termine della nostra vita difendiamo i diritti inalienabili di ogni persona. Dimostriamo in ogni caso la nostra fedeltà al Signore, promotore e difensore della nostra libertà di coscienza. Non ce ne pentiremo e ci avvicineremo sempre di più al Regno di luce e di pace. Segue

Padre Felice Artuso