martedì 22 giugno 2010

814 di 2013 ; Cuore

Stefano Armellin con il pezzo 814 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : Cuore ; Il porto sepolto. "Vi arriva il poeta / e poi torna alla luce con i suoi canti / e li disperde /. Di questa poesia / mi resta / quel nulla / d'inesauribile segreto". Giuseppe Ungaretti 1916


"Dal Vangelo di Giovanni si evince chiaramente che Gesù era molto, molto politico. Quando si rende conto che provocava se ne va via da Gerusalemme perchè capisce di essere in pericolo. Insomma fa scelte molto politiche e strategiche". Bismuthu

"Il nostro secolo (XX) è quello degli speculatori edilizi. Ma la foga immobiliare di Tokyo stupisce come la proliferazione di piante perenni in luoghi devastati...

Gli stessi mali e gli stessi errori si trovano dovunque sotto forme differenti...

L'uniformità sotto la varietà delle apparenze...anche la grullaggine appartiene a tutti i tempi...ci ritroviamo dovunque e comunque di fronte a noi stessi...

Sembra esserci nell'uomo, come nell'uccello, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove...

Tante partenze successive non possono culminare che in una partenza finale...

Nonostante tutto, i nostri viaggi, come le nostre letture e i nostri incontri con i nostri simili, sono mezzi di arricchimento che non possiamo rifiutare". M. Yourcenar

Buon Natale di Padre Felice Artuso
Ogni neonato, che nel tempo della gestazione ha acquisito qualche tecnica di relazione, percepisce il disagio della separazione dalla madre, il bisogno di soddisfare lo stimolo della fame, la difficoltà di ottenere dei contatti rassicuranti, l’imbarazzo di apprendere la coordinazione dei movimenti, la fatica di comunicare con gli altri e la difficoltà di passare dalla completa dipendenza al totale autonomia. Sorride nei momenti piacevoli e piange in quelli sfavorevoli. Attira così l’attenzione sul bisogno di soddisfare i suoi desideri. Inoltre impara a gestire la propria vita, ad acquisire la libertà di scelta, a lasciarsi educare sul mistero di Dio e a riconoscersi un viandante, che procede verso la patria eterna.
 
Il Figlio di Dio, eminente e onnipotente, si presenta nella piccolezza e nella debolezza. S’identifica con i bambini più fragili, più miseri e più emarginati del Mondo. Manifesta l’ineffabile volto di Dio. 

Ignorato dal suo popolo, vagisce, soffre ed emoziona le persone che lo custodiscono. Concentra i suoi gracili sforzi per attirare l’attenzione sui suoi bisogni infantili. Inseritosi nel nostro tempo senza alcuni privilegio, incomincia un’esistenza piena di disagi, separazioni, privazioni, insicurezze, tensioni e affanni. 

Prosegue il suo cammino di discesa, di svuotamento, di dipendenza, d’impoverimento, di apertura, di condivisione, di consegna e di sofferenza. 

Compie un doloroso itinerario, per comunicare la vita divina all’umanità, degradata e disorientata. 

Nel suo transito terreno arriva fuori delle mura di Gerusalemme e del consorzio umano, dove si avvicina a tutti i sofferenti, li abbraccia, sperimenta le loro preoccupazioni e per tutti traccia una via salutare e rassicurante (Fil 2,6-8). 

Davvero «l'intera vita di Gesù è stata una via dolorosa. La discesa di Dio nel nostro Mondo equivale già alla sua morte. Non soltanto la morte significa per Gesù il dolore di Dio, ma già il suo nascere» . 

«Dalle fasce della sua nascita, fino all’aceto della sua passione e al sudario della Resurrezione, tutto nella vita di Gesù è segno del suo Mistero» (CCC 515).

Padre Felice Artuso