"Nello scontro decisivo con Pompeo, Cesare, ha tenuto nascosto il piano di battaglia perfino ai suoi generali. Solo all'ultimo momento ha dato ordini fulminei alle truppe scelte". Francesco Alberoni
I fenomeni mistici e le stimmate 3, di Padre Felice Artuso
San Teodoro, discepolo di San Pacomio, scrive che i monaci erano investiti dalla forza trasfigurante di Dio. Incrementando la loro comunione con Lui, divenivano dei teologi e protagonisti di un Mondo nuovo.
Promovevano la redenzione e suscitavano il desiderio di possederla.
Nelle celebrazioni liturgiche o nelle preghiere personali avevano talora delle visioni intellettive sulla passione di Gesù, sull’universale vocazione alle realtà celesti e sull’essenza beatificante di Dio.
Nel secolo scorso Silvano Simeone del monte Athos (1866-1938), docile all’azione dello Spirito Santo, percepisce la presenza del Signore e senza temere di deformare il contenuto della sua esperienza, afferma: «L’anima, che ha conosciuto il Signore per mezzo dello Spirito Santo, si protende impetuosamente verso di Lui».
Durante una celebrazione dei vespri il Signore appare a lui, lo guarda con affabilità, lo colma di gioia e gli rivela la sua identità divina. Riflettendo sull’eccezionale evento, Silvano si sente un privilegiato e con trasparente stupore annota: «A me, che ho tanto peccato, è stato concesso per opera della Spirito Santo di conoscere che Gesù Cristo è Dio» .
La Chiesa d’oriente ammette che «San Serafino di Sorov aveva ventisette anni quando vide il Signore e la sua anima amò talmente Dio che fu totalmente trasformato» .
Riconosce che alcuni dei suoi membri, dopo anni di scelte positive, ricevono il dono inspiegabile e inestimabile delle stimmate interiori, da cui scaturisce una maggiore conformazione a Gesù, respinto, inchiodato alla Croce e glorioso presso il Padre. Non ha tuttavia avuto dei casi di stimmate visibili, che comportano alterazioni fisiologiche come le lesioni dei vasi sanguigni o la rottura dei tessuti sulla superficie delle mani, del costato e dei piedi.
Solo «San Macario ebbe un giorno una visione che costituisce una delle più belle pagine mistiche dell’antichità e che preannuncia le stigmate della Verna: un cherubino piombò su di lui dal cielo e lo crocifisse. Poi gli rivolse queste parole: “Ti crocifiggerai con Cristo e ti unirai a Lui sulla Croce nell’ornamento e nel profumo delle virtù”» . Segue
Padre Felice Artuso