venerdì 7 gennaio 2011

1013 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1013 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : il Secondo Avvento.

Ho sete (Gv 19,28) La necessità dell'acqua, Di Padre Felice Artuso


Se vuole mantenersi in buona salute, l’uomo ha bisogno di dissetarsi. Mancando i mezzi 

all’approvvigionamento dell’acqua, gli ebrei soffrirono talora il tormento della sete e temettero di 

morire disidratati (Es 17,1-3). 

Riconobbero che l’acqua è un dono che Dio elargisce indistintamente a tutti i viventi della terra. Durante il periodo monarchico un riformatore della vita religiosa, assicura che Dio manderà la pioggia sulle coltivazioni, i raccolti saranno allora abbondanti e il Popolo d’Israele incrementerà la sua fiducia nella provvidenza divina: «Il Signore aprirà per te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani» (Dt 28,12). 

Il profeta Isaia annuncia che nel tempo messianico pioverà con abbondanza, il deserto rinverdirà e tutti, anche i disabili, se ne rallegreranno: «Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella teppa; la terra bruciata diventerà una palude e il suolo riarso muterà in sorgenti d'acqua» (Is 35,6-7). 

I profeti Geremia, Ezechiele e Zaccaria intravvedono nell’acqua un simbolo della fedeltà di Dio, della prosperità messianica e del dono dello Spirito Santo, che rinvigorisce l’umanità peccatrice . 

Alcuni leviti nell’esilio babilonese, lontani dal tempio di Gerusalemme, costatano un persistente inaridimento spirituale. Esprimono quindi il loro ardente desiderio di incontrare Dio, di vederlo, di conoscerlo e di sperimentare la sua vitale presenza, ricorrendo a queste suggestive preghiere; 

«Come la cerva anela ai corsi d’acqua; così l’anima mia anela a Te, o Dio. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?» (Sal 42,2-3); 

«O Dio, Tu sei il mio Dio, all'aurora io ti cerco, di Te ha sete l'anima mia, a Te anela la mia carne, come terra deserta, arida e senz'acqua» (Sal 63,2); 

«Poiché mi divora lo zelo per la tua casa ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta... 

E quando avevo sete, mi hanno dato aceto» (Sal 69,10.22). 

Il Siracide, ultimo scrittore del Vecchio Testamento, paragona la sapienza di Dio ad un canale o ad un fiume, che nel suo fluire toglie ogni arsura e reca prosperità (Sir 24,22-32).

Padre Felice Artuso


"Tutta la pittura di William Congdon in sostanza, sia per quanto riguarda le adozioni di tecnica e di linguaggio pittorici, sia per quel che si riferisce alla scelta dei temi, sia per le modalità in cui, senza eccezioni, l'opera viene prodotta, deve essere inscritta nella relazione che si stabilisce tra la Croce e il Sepolcro :

La morte e il consumarsi, le tensioni e le azioni che puntano tutte, concordemente,, nel senso della Passione, dell'agonia.

Il Cielo é la terra.

La ventennale ricerca sul tema dei Crocefissi si conclude, pressapoco, con l'approdo di William Congdon alle terre basse della pianura lombarda". Barbieri


"L'Occidente deve darsi una strategia geo-politica nei confronti del Mondo musulmano, ripensare a fondo il suo rapporto.

E' urgente sviluppare un dialogo vero, un confronto culturale intenso per scongiurare che le battaglie cartacee sulle vignette sfocino in fenomeni di violenza più estesa". Cardinal Martino 2005


"La follia é una condizione umana. In noi la follia esiste ed é presente come lo é la ragione. Il problema é che la società per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, per tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla.

Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere che é poi quella di far diventare razionale l'irrazionale.

Infatti quando qualcuno entra in manicomio smette di essere folle per trasformarsi in malato, e così diventa razionale in quanto malato". Basaglia

"Un giovane su cinque in Occidente soffre di disturbi mentali, nel 2020 i disturbi neuro-psichiatrici cresceranno in una misura superiore al 50% divenendo una delle principali cause di malattia , di disabilità e di morte". Galimberti