Noè visse, dopo il diluvio, trcentocinquanta anni. L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì". Genesi, 9, 18-28
I fondamenti biblici della vita religiosa 3, di Padre Felice Artuso
Illuminati dallo Spirito Santo, gli apostoli si pentono d’aver abbandonato il Signore, si affidano alla sua misericordia e riprendono la loro missione.
Svolgono il ruolo ricevuto da Lui, aiutandosi con la preghiera d’intercessione e condividendo i loro beni.
Servono i più bisognosi, per impedire che soffrano troppo: «Tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno... nessuno chiamava suo ciò che gli apparteneva» (At 2,42.45; 4,42).
Si rendono conto di avere il necessario quotidiano, pur avendo lasciato tutto.
Sperimentano che Gesù adempie la promessa: «In Verità, in verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e del Vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto... e nel futuro la vita eterna» (Mc 10,29.30).
Compiono la loro testimonianza apostolica, senza puntare sulle soddisfazioni personali o sul profitto economico.
Ne abbiamo un’esplicita conferma in quest’espressione dell’apostolo Pietro a un paralitico di Gerusalemme: «Non ho né oro, né argento, ma ti do quello che ho; nel nome di Gesù il Nazareno, alzati e cammina» (At 3,6).
L'apostolo Paolo aggiunge che non mercanteggia la Fede come fanno alcuni falsi evangelizzatori. Sicuro della sua solida unione con il Signore, annuncia gratuitamente il Vangelo e si mantiene, lavorando manualmente (Rm 15,26; 1 Cor 9,1-18; 2 Cor 6,10).
Accetta tuttavia le offerte spontanee dei riconoscenti .
Gli apostoli illustrano il messaggio della Sacra Scrittura e applicano ai cristiani le similitudini che Gesù aveva raccontato: «Voi siete il sale della terra… voi siete la luce del mondo» (Mt 5,13.14);
«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in Me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di Me non potete far nulla… Se rimanete in Me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato» (Gv 15,5.7).
Esortano i neo-battezzati a imitare il Signore, che per amore si è sacrificato «fino alla morte e alla morte di Croce» (Fil 2,8).
Propongono a tutti di stimarsi, di accogliersi, di amarsi, di correggersi, di perdonarsi, di incrementare la comunione, di partecipare alla ”kenosi” di Gesù, (svuotamento nell’avere e nel potere) e di porre in Lui il significato ultimo di ogni sofferenza (Ef 4,32; 5,21; Rm 5,7.14).
Con il loro annuncio cambiano quelle strutture, che incrementavano le disuguaglianze, le ingiustizie, le rivalità e le sofferenze. Segue.
Padre Felice Artuso
LA TRAVERSATA DELLE ALPI DI STEFANO ARMELLIN
Da San Martin de Vesubie alle Tre Cime di Lavaredo, percorso svolto dal 30 giugno al 12 agosto 1991 in 44 giorni :
14. 13 Luglio 1991.Col della Crocetta (m slm 2641); Lago di Ceresole reale (m slm 1582); Col del Nivolet (m slm 2612); Pont Valsavaranche camping Gran Paradiso (m slm 1750).
Sono vicino al Gran Paradiso e sotto quella montagna c'é Eliana che mi aspetta. Per me, Lei vale più delle Alpi che alla fine, come ogni impresa, rimangono un ricordo.
Eliana resta. L'Amore autentico é quello che rimane accanto. Una compagna, gli allievi, l'Arte e la Natura, sono parte della mia vita, da loro imparo il senso della Preghiera, che metto in discussione con gli amici e nei rapporti di lavoro.
Segue
Stefano Armellin