Stefano Armellin con il pezzo 1181 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento
"...Ma anche l'orto concluso, il particolare ubi consistam in cui ciascuno si rifugia, é estremamente precario.
Crollata o gravemente incrinata la fiducia che il -progresso della storia-, e in essa della -ricerca scientifica-, implichi un cammino ascendente convergente, l'ambito in cui ciascuno sta può a ogni istante essere invaso e sfaldarsi nella equiparazione caotica a tutti gli altri possibili ambiti;
Infatti, ogni circoscriversi in una validità spazialmente e temporalmente limitata é sempre più insidiato dal frammentarsi continuo e crescente di ogni contesto sociale e culturale, che rende sempre più difficile l'esistenza di un gruppo, per quanto piccolo, tanto omogeneo e concorde da potersi riconoscere in una determinata lettura del Libro .
(Sergio Quinzio,Un commento alla Bibbia, Adelphi, pp. 387-388)
STORIA DI ABRAMO. Quando stava per esalare l'ultimo respiro, perchè morì, lo chiamò Ben-Onì, ma suo padre lo chiamò Beniamino (Genesi, 35,18)
Quando Rachele, la sposa sterile prediletta da Giacobbe (-la mia sposa-, 44,27), genere finalmente un figlio, gli dà il nome di Giuseppe, con il significato di -il Signore mi aggiunga un altro figlio- (30,24).
E Dio glielo concede, ma il parto sopraggiunge mentre é in cammino verso Efrata, cioè Betlemme, la città messianica (35,16),-a una tappa di cammino prima di giungere-(48,7).
In punto di morte, Rachele lo chiama Ben-Onì, -figlio del mio dolore-, ma Giacobbe gli cambia nome, lo chiama Beniamino, -figlio della mia destra-. Il figlio prediletto é il figlio della morte". Sergio Quinzio,Un commento alla Bibbia, Adelphi, pp.56
"La Fede. La Fede non é un cammino dell'uomo verso di Dio realizzato con l'aiuto della filosofia, della religione, dell'arte, della letteratura, ma é una discesa di Dio verso l'uomo.
L'uomo é un naufrago e non ha via di scampo. La Fede dipende esclusivamente dalla iniziativa generosa e imprevedibile di Dio.
-Le mie vie non sono le vostre vie-, dice il Signore. Le vie dell'uomo sono sempre vie verso la rovina, la perdizione, la catastrofe. Solo Dio può dirigerle verso la salvezza.
La posizione del credente é, quindi, una posizione molto scomoda, perché esige da lui che rinunci a sé stesso, che entri in conflitto con le vedute e la prassi della società in cui vive, con gli interessi del proprio ambiente, con la volontà dei poteri costituiti, ma non gli procura i mezzi adeguati perché possa far valere le sue convinzioni e promuovere i veri, autentici valori.
Il Regno di Cristo sul Mondo e sulle nazioni si instaura mediante la cultura, e nell'ambito della cultura gli agenti diretti sono i fedeli.
Il peccato gravissimo di cui si rendono colpevoli i mass-media, é quello di esaltare un'immagine falsa dell'uomo e della società, di fabbricare una cultura conforme a tale immagine e di curarne l'apologia attraverso la casta degli intellettuali asserviti al potere di Mammona". segue Op.Cit.
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