Stefano Armellin con il pezzo 1239 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Sterminio
"GIOVANNI...
Gli ha dato il potere di giudicare perché é un figlio d'uomo (Giovanni 5,27)
-Il Padre non giudica nessuno, ogni giudizio l'ha rimesso al Figlio- (Giovanni 5,22; Dn 7, 13-14; At 10,42).
La Legge é finita, Dio non giudica dall'alto della sua giustizia, ma in quanto uomo che subisce la tentazione (Mt 4,1) e il peso del peccato (Is 53; Mt 25,41-45; 2 Cor 5,21).
Così, é perché subisce la morte che il Signore risusciterà quelli che sono morti (Giovanni 6,39-40; 6,44).
La perfetta identità del Messia con Dio é rivelata, più che dalle formule esplicite, dall'identificazione dei loro atti.
Gesù compie il giudizio che deve essere compiuto da Dio (Sal 110,6), e risuscita i morti (Giovanni 6,39; 6,44; 6,54) che devono essere risuscitati dal Padre (Rm 8, 11).
Dio é lo sposo di Israele (Os 1-2), e Gesù é lo sposo di Israele (Mt 9,15; 22,2; 25,1; Giovanni 3,29; Apocalisse 19,7; 21,2).
Dio sta alla destra del Messia (Sal 110,5; 109,31), e il Messia sta alla destra del Padre (Sal 110,1; Mt 26,24; Rm 8,34)". Sergio Quinzio, Op.Cit. pp. 557
"La lotta oggi non é più tra la religione cristiana e un'altra forma inferiore di religione, e neppure tra credenti e atei propriamente detti, ma tra credenti e adoratori dell'uomo e del Mondo.
E stando alle apparenze, questa nuova organizzazione del Mondo dalla quale é eliminato ogni elemento ultramondano guadagna terreno : si ha anzi l'impressione che per un processo ben noto alla storia tutto lavori a suo favore, perfino gli sforzi indirizzati a combatterla...
Si va costruendo come un'altra Chiesa, con una sua organizzazione, con dottrine, atmosfera, liturgia, mistica proprie, con i propri tribunali e perfino eserciti, tutti mezzi per distruggere l'anima senza toccare il corpo". Jean Guitton
San Martino di Tours (316-397) b
di Padre Felice Artuso
Martino prepara i monaci all’apostolato attivo e itinerante, perché desidera che escano dalla loro
residenza e si rechino nella campagna a evangelizzare gli agricoltori, radicati nelle loro tradizioni,
restii ai cambiamenti e preoccupati dalle migrazioni di popoli, che generano insicurezza. Propone a
loro che rinuncino alle comodità del monastero e assieme a lui affrontino le imprevedibili e innumerevoli fatiche apostoliche.
Bramoso di annunciare il Vangelo, si sposta di luogo in luogo.
Predica alla gente, che avvicina e trasforma gli edifici idolatri in luoghi di culto cristiano.
Avendo sperimentato il suo grande zelo apostolico, è eletto vescovo di Tours dai cristiani.
Stupito e meravigliato, egli vorrebbe sottrarsi alla nomina episcopale, ma intuisce che Dio tramite la voce del popolo lo chiama ad accettare il sacramento, che lo configura di più a Gesù.
Dopo l’ordinazione episcopale indossa ancora le vesti dei poveri e incrementa i suoi impegni.
Soccorre tutti quelli che accorrono da lui e lo disturbano.
Si rifugia in una capanna di legno a Marmoutier e con un’ottantina di monaci di origine perlopiù nobile, trascorre il tempo nella preghiera, nelle relazioni fraterne, nel lavoro e nel riposo.
Continua a «essere, con estrema costanza, lo stesso uomo di prima.
La medesima umiltà nel cuore, la stessa povertà nell’abito» .
Nei giorni d’attività missionaria si reca con i monaci in parecchi villaggi della Francia.
Assieme a loro annuncia il Vangelo agli agricoltori, affezionati alle abitudini. Adotta un linguaggio semplice e comprensibile, per convincerli sulla convenienza di tagliare i vincoli con le inesistenti divinità e sulla necessità di rendere culto a Gesù Cristo, unica persona capace di dare sicurezza, prosperità e vita. Segue
Padre Felice Artuso
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