venerdì 19 agosto 2011

1238 di 2013 ; il Secondo Avvento

Stefano Armellin con il pezzo 1238 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013




Titolo : Il Secondo Avvento 

"GIOVANNI...

Che Dio scenda dai cieli per salvare il suo popolo é invocato nei Salmi e in Isai, e che l'uomo è un dio o -poco meno di un dio- é scritto più volte (Sal 8,6; 82,6; Giovanni 10,34-35; Sap 2,23-24; Dn 7,13).
In molti modi l'Antico Testamento esige la rivelazione dell'umanità di Dio. 

Eppure, tale rivelazione é poco più che adombrata nello stesso Nuovo Testamento: non é mai affermata in modo chiaro e pieno, e nel Vangelo di Giovanni, dove é esplicitamente dichiarata, é nascosta nel mistero del rapporto tra il Figlio del Padre.

Se é detto che -il Padre e io siamo uno- (Giovanni 10,30), é detto anche -il Padre é più grande di me- (Giovanni 14,28; Mc 10,18); 

L'-essere uno- del Figlio con il Padre può intendersi nel senso che la stessa potenza di Dio é all'opera in Gesù (Giovanni 10, 34-38),

e del resto l'unità del Padre e del Figlio viene identificata con l'unità dei discepoli tra di loro nel vincolo dell'amore (Giovanni 17,11; 17,21-23; 17,26).

Il Padre é nel Figlio e il Figlio é nel Padre (Giovanni 10,39; 14,10-11), il Figlio é nei discepoli (Giovanni 17,26) e i discepoli nel Figlio (Giovanni 15, 4-5).

La divinità del Messia, l'umanità di Dio, nel nuovo Testamento é manifestata e insieme velata.

La rivelazione della coeterna generazione del Verbo (Giovanni 1,1; Fil 2,6) sta accanto all'adozionismo (At 2,36; 2,23). 

E' la verità troppo grande, che deve essere gridata sui tetti (Mt 10, 26-27) ma che non può ancora essere udita (Giovanni 16,12), é l'intimo nome di Dio, troppo santo per essere pronunciato.

Ed é la verità più profonda che si nasconde nel -segreto messianico-, perché nel Messia Dio diventa visibilmente redentore e re di Israele (Is 44,6)". Sergio Quinzio, Op.Cit. 556-557

"Abbiamo più che mai bisogno che ci si insegni a fare con facilità le difficili azioni di ogni giorno". Jean Guitton

"Giovanni Paolo II nella Enciclica Redemptoris Missio ricorda che nella realtà complessa della missione il primo annunzio ha un ruolo centrale e insostituibile...

La Fede nasce dall'annuncio, ed ogni comunità ecclesiale trae origine e vita dalla risposta personale di ciascun fedele a tale annunzio

Il termine é contenuto nella parola stessa evangelo che, derivando dal greco evanghélion, significa esso stesso lieto annuncio, buona notizia...

Per Gesù, l'Annuncio é l'Avvento del Regno di Dio (cfr. Mc, 1,15)

Il primo annuncio o Kerygma é sviluppato nella didaskalia o didache (insegnamento,dottrina). Questa trasmissione dell'annuncio é indicata pure come katechesis-istruzione.

I destinatari dell'annuncio sono tutti gli uomini. Non é mai un fatto individuale ma sempre un atto ecclesiale perché é sempre compiuto in unione con la missione della Chiesa e in nome di essa". Op.Cit.

A Roma, in Piazza San Giovanni, il 20 giugno 2015, nella manifestazione STOP GENDER, Kiko ha dato una perfetta dimostrazione di Kerygma. Stefano Armellin