Nei Vangeli sinottici, durante la sua ultima cena Gesù dice ben poche scarne parole: tutta la loro narrazione é riempita da fatti di morte.
Il Vangelo di Giovanni la riempie invece di parole di vita.
Quelle ore erano certo dominate dal silenzio della morte incombente, erano vicini i gridi, le lacrime, il sangue del Getsemani;
Ma proprio per questo il Messia ha detto molte parole, per coprire il vuoto, l'angoscia crescente, l'ombra della Croce.
Veramente ha detto così come é scritto nel Vangelo di Giovanni, ha detto tutto come ha potuto, ha cercato come ha potuto consolare, ha sperimentato questa amarissima impotenza.
E i discepoli dopo aver tentato alcune precise domande (Giovanni 13, 36-37; 14, 8; 14, 22) che non ricevono precise risposte non osano più neppure interrogarlo, sopraffatti dalle onde di parole che avevano udito (Giovanni 16, 17-18).
E i discepoli dopo aver tentato alcune precise domande (Giovanni 13, 36-37; 14, 8; 14, 22) che non ricevono precise risposte non osano più neppure interrogarlo, sopraffatti dalle onde di parole che avevano udito (Giovanni 16, 17-18).
Infine, quando Gesù non ha fatto che ripetere ancora una volta le stesse oscure formule (Giovanni 16, 20-28), dicono - ecco adesso parli chiaro e non in figure - (Giovanni 16, 29), perché in definitiva non possono non credere (Giovanni 16, 68-69), perché amano il loro Signore".
Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp.571
Sergio Quinzio, Un commento alla Bibbia, pp.571
"La mia convinzione é che questo tuffo all'indietro é terminato, e che, sin da oggi, siamo in risalita, portati dalla stessa corrente evoluzionista verso concetti opposti : niente materia ma solo Spirito...
Un fatto é sicuro: nel breve intervallo dei due ultimi secoli, le capacità collettive dello Spirito sono aumentate in proporzioni impressionanti attorno a noi, tutto si ravvicina e, nell'Umanità, tutto si prepara a fare blocco...
Un fatto é sicuro: nel breve intervallo dei due ultimi secoli, le capacità collettive dello Spirito sono aumentate in proporzioni impressionanti attorno a noi, tutto si ravvicina e, nell'Umanità, tutto si prepara a fare blocco...
Ognuno di noi é in parte tutt'uno con la totalità dell'Universo...
Quando tutto il resto sarà sparito, essendosi concentrato o dissipato, rimarrà solo lo Spirito...
A parer mio il fenomeno religioso, colto nell'insieme non é altro che la reazione all'Universo, in quanto tale, della coscienza e dell'agire umano collettivi in via di sviluppo...
Quando tutto il resto sarà sparito, essendosi concentrato o dissipato, rimarrà solo lo Spirito...
A parer mio il fenomeno religioso, colto nell'insieme non é altro che la reazione all'Universo, in quanto tale, della coscienza e dell'agire umano collettivi in via di sviluppo...
La Materia é l'unità di sintesi in cui il Santo si compie spingendo allo estremo la differenziazione e le risorse della sua natura. Sapere e potere: ecco l'unica strada della liberazione.
La Materia é tutta carica di possibilità sublimi...
La Materia é tutta carica di possibilità sublimi...
Io non diventerò l'Altro se non sono assolutamente me stesso. Perverrò allo Spirito solo liberando sino all'estremo le potenze della Materia...
Una convergenza generale delle Religioni su un Cristo-Universale che finalmente le soddisfa tutte: ecco, a parer mio, l'unica possibilità di conversione del Mondo l'unica forma immaginabile per una Religione dell'avvenire...
Una convergenza generale delle Religioni su un Cristo-Universale che finalmente le soddisfa tutte: ecco, a parer mio, l'unica possibilità di conversione del Mondo l'unica forma immaginabile per una Religione dell'avvenire...
Secondo me, l'oscurità della Fede é solo un caso particolare del problema del Male.
E, per superarne lo scandalo mortale non vedo che una via possibile: riconoscere che se Dio ci lascia soffrire, peccare, dubitare, significa che Egli non può, ora e tutt'ad un tratto, guarirci e mostrarsi.
E, per superarne lo scandalo mortale non vedo che una via possibile: riconoscere che se Dio ci lascia soffrire, peccare, dubitare, significa che Egli non può, ora e tutt'ad un tratto, guarirci e mostrarsi.
E se non lo può fare, é solo perché siamo finora incapaci in forza dello stadio evolutivo attuale dell'Universo di maggiore organizzazione e di più luce...".
T. De Chardin 1934
T. De Chardin 1934