Stefano Armellin con il pezzo 1300 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo ; IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Equilibrismi sulla via
bianca mentre due alberi si abbracciano
"Lo scopo del Tractatus é analoga a quello della Critica della ragion pura di Kant.
Fissare i confini della scienza e provare la sua assoluta estraneità ai massimi problemi che sono quelli etico-religiosi.
...il senso del libro é un senso etico...
Ad opera del mio libro l'etico viene delimitato per così dire dall'interno : e sono convinto che l'etico é da delimitare rigorosamente solo in questo modo...". Ludwig Wittgenstein (1889-1952) ;
Questo il primo Wittgenstein, il secondo invece respinge due importanti tesi del Tractatus :
la tesi secondo cui il linguaggio consiste essenzialmente nella fedele trascrizione degli oggetti di cui si parla;
e la tesi che afferma che soltanto il linguaggio scientifico possiede questa qualità...
1. il linguaggio é una questione di uso
2. pluralità dei giochi linguistici
Non c'é un uso fisso e specifico per le singole parole.
Metafisica-Etica-Religione, in questi campi ci si avventa contro i limiti del linguaggio...
L'etica non può essere scienza.
Ciò che dice non aggiunge nulla, in nessun senso, alla nostra conoscenza...". Ludwig Wittgenstein
Varazze. Assisi. Varazze.
32 anni oggi e parto per Assisi, voglio ricordare i bambini della Bosnia e del Mondo. Rovescio l'idea del regalo a me stesso per fare un regalo ideale all'Umanità. Senza tradire la mia vocazione creativa, anzi, rafforzandola.
Ore 7.30 Varazze, ore 11 Genova Nervi, attraversare Genova con tutte quelle macchine é stato traumatico. La giornata é limpida, si vedono le Alpi e gli Appennini. La bicicletta é un mezzo assai veloce e riposante a confronto del cammino a piedi, in montagna, con lo zaino. La schiena é libera, si riflette meglio e posso scrivere durante le soste, come in questo momento.
Ore 18, Borghetto Vara termine della prima tappa. Dal Passo del Bracco ho visto le Alpi Apuane che quest'estate non si sono svelate causa la foschia. L'Appennino tosco-emiliano é tinto di bianco dalla prima neve. Le giornate si accorciano e il freddo si fa sentire.
Sono ospite in un convento di frati. La camera del pellegrino é riscaldata. Qui accanto c'é il cimitero e l'autostrada. I frati Passionisti come tutte le congregazioni religiose hanno il problema delle vocazioni. Loro sono tremila nel Mondo. E le vocazioni non arrivano.
"...Gesù era uno di questi poveri. Di fronte a uno di loro i ricchi secondo la carne, secondo il Mondo, secondo la materia, i ricchi colle loro casse di talenti, di mine, di rupie, di fiorini, di zecchini, di scudi, di sterline, di franchi, di marchi, di corone, di dollari, non sono che lamentevoli pezzenti.
Gli argentari del Foro, gli epuloni di Gerusalemme, i banchieri di Firenze e di Francoforte, i lords di Londra, i miliardari di New York non sono a paragone di questi poveri, che sciagurati indigenti, spogli e bisognosi, servitori senza salario d'un feroce padrone, condannati ad assassinare ogni giorno la propria anima...
La ricchezza é un castigo, come il lavoro.
Ma un castigo più duro e più vergognoso...". Giovanni Papini, prosegue sbarrando ogni possibilità ai ricchi e agli avidi di monete. Perfetti allievi del Demonio costoro sono gli artefici dell'inquinamento dell'anima e dell'ambiente !
Stefano Armellin mercoledì 18 novembre 1992
Sant’Agostino (354-430) b
di Padre Felice Artuso
A questo punto Agostino rinuncia alle sue ambizioni e alle sue attese giovanili.
Abbandona l’irrazionale manicheismo e rifiuta le seduzioni mondane.
Inizia a seguire Gesù, che dalla mangiatoia alla Croce è il più bello dei figli degli uomini (Sal 45,3).
Guarda a Lui, Verbo di Dio che si è incarnato e si è umiliato fino a consegnarsi a una morte ignominiosa (Fil 2,6-8).
Riconosce che Egli è principio, modello e fine della nostra esistenza.
Crede nella Sua risurrezione dai morti, nella sua presenza in noi e nella sua facoltà di introdurre i giustificati nello splendore della gloria divina.
Si sposta temporaneamente nella solitudine di Cassiciaco (Cassago o Casciago) .
Qui si prepara al Battesimo e poi lo riceve a Milano dal Vescovo Ambrogio. Si reca quindi a Roma, per approfondire gli aspetti della vita eremitica e monastica. Non vi rimane molto tempo, perché decide di andare a Tagaste, dove con alcuni amici intellettuali si dedica per tre anni alla meditazione della parola di Dio, alla preghiera, alla penitenza, allo studio e alla condivisione fraterna.
Recatosi nella cattedrale di Ippona, per partecipare a una celebrazione eucaristica, il Vescovo Valerio su acclamazione del popolo lo ordina presbitero e gli affida l’incarico di sostituirlo nella predicazione.
Gli dona anche del terreno vicino alla chiesa, perché edifichi un monastero.
Agostino attua il progetto e con i suoi amici si stabilisce nel monastero di Ippona, dove continua a pregare e a studiare. Prepara specialmente le omelie da esporre nelle singole celebrazioni e compone dei trattati teologici, per distogliere i cristiani dalla corrosiva diffusione delle eresie.
Il suo primo biografo attesta: «Fatto prete, subito istituì un monastero accanto alla chiesa e cominciò a vivere con i servi di Dio secondo il modo e la norma stabiliti al tempo degli apostoli» . Segue
Padre Felice Artuso
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