Stefano Armellin con il pezzo 1345 di 2013
del Poema visivo del XXI secolo : IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : La Speranza è l'ultima a
morire ma alla fine muore anch'essa
"L'arte é co-essenziale al sacro, gli é connaturata, e il sacro non può rinunciare ad essa se non decadendo a spenta ripetizione di contenuti dogmatici.
Ma proprio perché é tale essa viene prima della Fede e della non-Fede.
Si può credere e si può non credere ai messaggi e alle rivelazioni che salgono dalle profondità del sacro, ma pensare di tradurli in un linguaggio che scavalchi il medio dell'arte é pura illusione". Givone
"Ma la maggior parte delle passioni più forti sono distruttive: odio, inimicizia, gelosia, rimorso, disperazione, orgoglio scatenato e ira di chi é ingiustamente oppresso, ardore marziale e disprezzo per gli schiavi e per i vili.
Quindi il tipo d'uomo che i romantici vagheggiavano, specie quelli della varietà byroniana, é violento e anti-sociale: un ribelle anarchico o un tiranno conquistatore...
Le passioni egoistiche una volta lasciate libere, non si sottomettono facilmente alle necessità sociali.
Il Cristianesimo era riuscito entro certi limiti a domare l'Io; ma da cause economiche, politiche e intellettuali scaturiva ormai una rivolta contro la Chiesa, e il movimento romantico portò questa rivolta anche nel campo morale.
Incoraggiando un nuovo Io senza leggi, il romanticismo rese impossibile la cooperazione sociale, e lasciò i suoi discepoli di fronte all'alternativa : anarchia o dispotismo...
L'uomo non é un animale solitario e, finché esisterà una vita sociale, la realizzazione di sé non può essere il principio supremo dell'etica.
Rousseau (1712 .1778), Hitler é una conseguenza di Rousseau, Roosevelt e Churchill di Locke. Molta della sua filosofia poté esser fatta proprio da Hegel nella sua difesa dell'autocrazia prussiana. Il suo primo frutto, in pratica, fu il dominio di Robespierre;
Le dittature russa e tedesca (specialmente la seconda) sono in parte il risultato dell'insegnamento di Rousseau". Bertrand Russell
San Simeone il Vecchio (389-459) c
di Padre Felice Artuso
Simeone muore sulla cima della colonna, dove dimorò per diversi anni, bramoso di stare il più possibile in diretta relazione con Dio.
Riflettendo sulla sua ardua scelta, i cristiani riconoscono che egli ha attuato alcuni aspetti importanti dell’insegnamento di Gesù, degli Apostoli, della Chiesa e dei santi.
Ammettono che ha combattuto la potenza distruttrice del male, ha acquisito un’alta esperienza di Dio e si è preparato alla beatitudine celeste.
Si recano quindi numerosi nel luogo della sua sepoltura, dove venerano le sue spoglie mortali e si affidano alla sua pronta intercessione.
Per mantenere vivo il ricordo di tutto quello che ha realizzato, essi edificano attorno alla colonna una basilica cruciforme, capolavoro dell’arte siriana. Costruiscono un monumento a Simeone, che si era distaccato dalla terra, per elevarsi maggiormente verso il cielo.
Per qualche secolo alcuni asceti non si ritirano nelle grotte, rifugio naturale di tanti eremiti, ma salgono sopra una colonna alta dai tre ai diciotto metri.
Distaccatisi dall’attività frenetica del mondo circostante, imitano le asprezze di Simeone.
Trascorrono la giornata nella preghiera e annunciano il Vangelo ai pellegrini che si avvicinano alla loro colonna.
Trasmettono la propria esperienza spirituale alle persone che si sentono attratte dalla trascendenza, dalla maestà e dalla misericordia di Dio.
L’umile e delicata testimonianza degli stiliti, congiunta agli insegnamenti dei teologi, rafforza le virtù teologiche dei cristiani.
La rigida penitenza di questa forma di consacrazione al Signore non ottiene sufficienti vocazioni.
Pertanto gli stiliti scompaiono gradualmente, mentre si diffonde il monachesimo cenobitico, che conserva strutture moderate e armoniose .
Padre Felice Artuso
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