giovedì 8 marzo 2012

1765 - 1766 - 1767 di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1765 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013



Titolo : Santa Croce colorata "Assistenza ai poveri. Stato sociale universalistico con un'offerta di protezione e servizi all'intera popolazione residente, senza distinzione di reddito, occupazione, genere, ecc. 
Quale effetto esercita il sistema sul senso della comunità in termini sociali e psicologici ?
Agisce in senso unificante o disgregante, in che senso, per quali gruppi ?
In breve, esso allarga o restringe la concezione e la consapevolezza di chi é il mio prossimo ? ".
R. Titmuss

Stefano Armellin con il pezzo 1766 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013

Titolo : Santa Croce arancione "Italia. 1968 : Scuola materna statale ; 1971 : Asili nido comunali ; 1975 : Consultori familiari ; 1978 : Servizio Sanitario Nazionale, prevenzione-cura-riabilitazione ; 1974 : Divorzio ; 1981 : Aborto ; 

Il periodo d'oro del governo dei partiti, che si concluse quando le USL vennero commissariate nel 1990, contribuì perciò a determinare una profonda contraddizione in uno dei pilastri dello Stato sociale italiano . un sistema  Sanitario Nazionale universalistico amministrato in molte zone all'insegna del clientelismo e della corruzione ". Paul Ginsborg


Stefano Armellin con il pezzo 1767 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013


Titolo : OP LA "Italia. Le politiche di contenimento della spesa, in assenza di una qualsiasi strategia complessiva del welfare, e in presenza di inefficienza e corruzione diffuse, inibivano gravemente la crescita di quel ceto medio critico e istruito, impiegato alle dipendenze dello Stato, che aveva dato un contributo non indifferente alla formazione di altre democrazie europee nella seconda metà del XX sec.
Un'intera generazione di giovani italiani, istruiti e profondamente motivati, veniva privata della possibilità di intraprendere una carriera nel servizio pubblico". Paul Ginsborg

Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556)
di Padre Felice Artuso
Iñigo Lopez, ultimo di tredici figli, nasce nella fortezza dei nobili di Loyola (Spagna). Riceve la prima educazione dal padre Beltrán Ibañez de Oñaz, dalla madre Marina Sáenz de Licona, dai domestici e dai cappellani. 

Trascorre la giovinezza nelle frivolezze cortigiane. Prega il Signore solo nelle assemblee liturgiche e nei momenti insidiosi. Ricevuta la tonsura ecclesiastica, sceglie la carriera militare. 

Nella caserma legge romanzi cavallereschi e sogna di compiere imprese eroiche. Essendo capitano, dirige la prima battaglia a Pamplona, custode d’alcune reliquie della Passione del Signore. Durante l’assedio francese una cannonata lo ferisce alla gamba destra. 

Ricondotto a Loyola, accetta un intervento chirurgico senza anestesia. 

Sopporta il dolore, stringendo i denti e le mani. Aggravatosi, gli è amministrata l’Unzione degli infermi e poi si riprende lentamente ma con un osso sporgente. 

Per assestarlo, calzare normalmente e camminare ritto, egli decide una seconda operazione. Durante la convalescenza legge il libro Flos Sanctorum (Il Fiore dei Santi) del Beato Giacomo di Varazze, arcivescovo di Genova. 

Legge anche la Vita Christi, (La Vita di Cristo), un trattato su Gesù del certosino Ludolfo di Sassonia, in cui l’autore fonde i racconti biblici con la teologia, la morale, la mistica e le leggende popolari. Attratto da questi racconti, scopre che ci sono eroi superiori ai cavalieri.
 
Terminata la convalescenza, abbandona il servizio militare e la vita cortigiana. 

Sceglie quindi di dedicarsi tutto a Dio e progetta di recarsi in Terra Santa, per approfondire le sue conoscenze sulle origini cristiane. Nel percorso verso il porto di Venezia sosta all’antico monastero benedettino di Montserrat, dove depone le vesti cavalleresche, si confessa, partecipa alle preghiere liturgiche dei monaci e stabilisce di diventare cavaliere di Gesù Cristo. 

Vestito da pellegrino va a questua, si umilia e digiuna. Trasferitosi nella città di Manresa, si logora negli esercizi metodici di penitenza e di contemplazione. Ossessionato da alcuni scrupoli, si affida alla misericordia di Dio e prega ai piedi di una grande Croce.
 
Durante una celebrazione eucaristica legge un tratto della Passione di Gesù secondo l’evangelista Giovanni. Avverte che il Signore gli parla e lo invita a compiere queste scelte: combattere le tendenze disordinate, impegnarsi nell’apostolato, testimoniare la sua esperienza di convertito e vivere con i proventi della questua. Segue

Padre Felice Artuso