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2. Caro Gesù
Nel Cenacolo li hai messi in guardia: "Avrete paura, scapperete!". Protestano, prima e più di tutti Pietro, che poi, viceversa, Ti rinnega tre volte. Tu perdoni a Pietro e tre volte gli dici: Pasci le mie pecore.
Quanto agli altri Apostoli il tuo perdono rifulge soprattutto al capo 21 di Giovanni. Essi sono in barca, da tutta la notte Tu, il Risorto, sei là sulla riva del lago prima dell'albeggiare, fai loro da cuoco, da servitore, accendendo il fuoco, cucinando e preparando loro, col pane, del pesce arrostito.
I peccatori. Il pastore che corre in cerca della pecora smarrita, e gode nel ritrovarla, e fa festa quando la riporta all'ovile, sei Tu, sei Tu quel padre buono, che, al ritorno del figlio prodigo, si getta al suo collo, abbracciandolo a lungo. Scena di ogni pagina nel Vangelo: Tu infatti avvicini peccatori e peccatrici, mangi alla loro tavola, ti inviti Tu stesso, se essi non osano invitarti. Hai tutta l'aria - questa è impressione mia- di preoccuparti più delle sofferenze che il peccato produce ai peccatori, che non dell'offesa che reca a Dio.
Infondendo la speranza del perdono, sembra che Tu dica: voi non immaginate neppure il piacere che mi procurate con la conversione!
Albino Luciani
(2. Continua)
Stefano Armellin
(9. Continua)
Pompei, mercoledì 29 agosto 2012
Stefano Armellin
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Pompei, mercoledì 29 agosto 2012