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venerdì 17 febbraio 2012

1570 - 1571 a 1571 b - di 2013

Stefano Armellin con il pezzo 1570 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo : 
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : Il Secondo Avvento


Stefano Armellin con il pezzo 1571 a di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : “Una chiara consapevolezza della morte. 
Tutta l'arte è in rapporto con la morte”. 
Mark Rothko. 
La danza del sole. Sentire l'evento.

Stefano Armellin con il pezzo 1571 b di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : “Una chiara consapevolezza della morte. 
Tutta l'arte è in rapporto con la morte”. 
Mark Rothko. 
La danza del sole. Sentire l'evento. 

Santa Chiara d’Assisi (1193-1253) b
di Padre Felice Artuso

Distaccatasi dalla rassicurante ricchezza temporale, Chiara destina la sua eredità ai più bisognosi. S’impone una rigorosa povertà. Riposa su uno strato di sarmenti di vigna. Si fa molto penitente: non si calza, si stringe ai fianchi un cilicio, si flagella verso le ore quindici e si appunta sull’abito l’immagine di una Croce. Unendosi quotidianamente alle sofferenze di Gesù, impara a dedicarsi agli altri ed espia i peccati dell’umanità.
 
Affascinate dalla sua eroica determinazione, si aggiungono a lei le sorelle Agnese e Beatrice, la mamma Ortolana, rimasta vedova, e alcune giovani di Assisi. Convinta dei suoi limiti, non vorrebbe accettare il gravoso ufficio di superiora, ma obbedisce all’espressa volontà delle consorelle. 

S’impegna a svolgere diligentemente l’incarico assegnatole. Vigila sulle necessità delle monache, consolida la vita claustrale, suscita un clima di letizia francescana, assiste e serve con amore materno le consorelle malate. 

Vinta la ripugnanza, assicura a loro l’igiene, la pulizia, la medicazione e il ristoro. 

Partecipa alle fatiche apostoliche della Chiesa e in particolare a quelle dei francescani. Benedice le persone, traccia un segno di Croce sui malati cronici e talora ne ottiene la guarigione. Assieme alle consorelle lei osserva i ritmi delle Ore liturgiche, prescritti dalla Curia romana. 

Nelle Ore di sesta e di nona, pensa alla crocifissione e alla morte di Gesù. Celebra la Pasqua con grande intensità e solennità. Si prostra davanti al Santissimo; mantiene con Gesù, suo sposo, un rapporto di ardente devozione e gli eleva questa preghiera, che è simile a quella di Francesco, suo maestro spirituale: 

«Altissimo Onnipossente buon Signore, io sono la Tua serva indegna e la serva inutile delle suore di San Damiano. Eppure fa’, o Signore, che io Ti ami come Francesco Ti ama, che Ti segua come Francesco Ti segue, che Ti serva come Francesco Ti serve. Fa’ o Signore, che la Tua pena sia la mia pena, che il Tuo dolore sia il mio dolore e che la Tua Passione sia la mia Passione» . Segue

Padre Felice Artuso