Mi accontento di vedere il cielo stellato. Ho percorso decine di chilometri, questo ritmo mi affascina perchè materializza il pensiero creativo che applico ormai da anni nel disegno.
La linea camminante-pensante è il bisogno di scaricare su ogni tipo di pensiero e strada, tutto quanto si è, lasciando in pace i propri simili.
Nel mio caso non ho altre strade per progredire nel di-segno se non questa.
DEVO, per la mia libertà creativa, raggiungere Assisi a piedi. L'itinerario che svolgo mi è stato suggerito dagli amici Emilio e Enrico Parodi che hanno impiegato per l'Alta Via integrale dei Monti liguri, dieci giorni e mezzo. E, in un secondo tempo, per la Grande Escursione Appenninica (escluse le ultime due tappe come nel mio caso) tredici giorni. Ho scelto di unire metà Alta Via, la G.E.A., per concludere con la strada fino ad Assisi.
(Henri, puoi notare che questo ponte di sentieri in Arte l'ho fatto mentalmente unendo nella composizione : il Poema visivo del XXI secolo, il XX con il XXI secolo, sicuramente un'impresa iconografica più difficile, ma il camminare nella natura è stata la giusta preparazione all'impresa creativa in corso).
Emilio ed Enrico mi hanno dato suggerimenti preziosi. La cartina che userò per la G.E.A. è quella che hanno usato loro. Questi due camminatori formidabili, hanno all'attivo mille salite sul Monte Beigua (m.1287 slm) da Varazze a piedi (1977 - 1992; nel 2011 hanno superato le 2552 e proseguono).
Sono amici fidati, non hanno bisogno di mentire, quello che dicono è giusto.
Ecco Henri, la mostra singola, il Museo, devono riuscire a trasmettere al visitatore un senso dell'amicizia autentico non falso; proprio per l'autenticità delle opere che si espongono si deve percepire la valorizzazione dell'onestà nelle relazioni umane.
(44.Continua) Stefano Armellin, Pompei, domenica 17 agosto 2014