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giovedì 15 marzo 2012

1830 di 2013 ; Louvre 54

Stefano Armellin con il pezzo 1830 di 2013
 del Poema visivo del XXI secolo :
IL VOLTO DEL MONDO E LA CROCE 1993/2013
Titolo : il brigante

54. Louvre. Henri (già Direttore del Louvre), Varazze - Assisi a piedi 1992; complimenti per il successo Facebook della pagina dedicata al Louvre, vi supera solo il MoMa con i mi piace,  ti ringrazio perchè lasci i miei commenti che rilanciano questi post; non intendo essere invasivo. 

Fra un mesetto, forse prima, arrivo a 2013 di 2013 pezzi on line, e resta da pubblicare integralmente "solo" i 173 pezzi dell'Epilogo. 

Stiamo assistendo ad una diversa fruizione dell'Arte Contemporanea ? una delle possibili. M'interessa  riportare costantemente il lettore sul sentiero del 1992, lo sto ri-tracciando graficamente come una sceneggiatura per film-Oscar, in modo da convincere i tipi di Los Angeles. 

Sai, quelli abituati a mettere due dita sulla scrivania, un dito sopra l'altro, per misurare ad occhio lo spessore del testo; il concetto rimane lo stesso anche on line : non ci può essere qualità senza lavoro. 

Camminiamo. / Abituato alla tenda, la notte non riesco a dormire, inoltre mi trovo con il soffitto del rifugio a due palmi dalla faccia. Ho scelto il terzo letto in alto del castello. Leonardo il primo, in mezzo lo zaino. La sistemazione dei personaggi avviene per caso, come alla spiaggia libera ognuno trova un posto che gestisce a suo piacimento. 

Il Rifugio è un po' una costellazione di individui che recitano una parte. Mi auguravo che il temporale sfogasse il suo orgasmo elettrico durante la notte, purtroppo non è stato così. Nella notte Sir Temporal ha affilato le armi, gonfiandosi come una donna di nove mesi. 

Nono giorno. Esco dal Rifugio bardato come un soldato del Vietnam. Un telo triplo in goretex copre lo zaino, mentre un poncho copre tutti e due, me e lo zaino. 

Impugno saldamente il bastone, mio unico parafulmine, e, sotto una pioggia in crescendo sinfonico muovo i primi passi. 

Leonardo mi accompagna per un centinaio di metri, poi ci salutiamo. Chi di noi due è più vicino ad Amleto ? L'aria si carica di elettricità, la pioggia diventa grandine, fra ombre grigie e nere partono le prime saette, seguono i tuoni, e il vento ululando come un branco di centinaia di lupi affamati, incornicia la gran cassa armonica del cielo in tempesta. 

Un carosello di fulmini si mette a danzare in circolo. Avanzo. Non ho mai conosciuto un temporale così forte. Per tutta la mattina il cielo rimane scuro e nervoso e le nuvole scorazzano velocemente su e giù. Poi pian piano tutto si placa. 

(54. Continua) Stefano Armellin, Pompei, venerdì 19 settembre 2014